Regia di George Cukor vedi scheda film
Un italoamericano, che dal nulla è diventato un grosso proprietario terriero, fa venire dalla patria la sorella della moglie morta per sposarla. La donna, che si sente spaesata e soffre per i continui confronti con la defunta, intreccia una relazione con l’uomo di fiducia del marito, che lui considera già come suo futuro genero ed erede. Melodramma molto convenzionale, con finale frettoloso e moralista, non certo nelle corde di Cukor (risulta perdente il confronto per es. con Mare d’erba di Kazan, che racconta una storia simile). Dalla Magnani gli americani si aspettavano evidentemente tutti gli stereotipi della popolana esagitata, e lei li accontenta con una recitazione sopra le righe; Anthony Quinn, da parte sua, ha il solito personaggio grezzo e sanguigno. È strano il trattamento delle lingue, almeno nella versione italiana: all’inizio tutti cercano di far usare l’inglese alla nuova arrivata, e ne conseguono dialoghi ibridi (che sarebbe stato opportuno sottotitolare); poi, a quanto pare, decidono di lasciar perdere e si mettono a parlare italiano.
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