Regia di Isabelle Mergault vedi scheda film
Aymé Pigrenet (Blanc), agricoltore duro lavoratore non incline al sentimentalismo (e nemmeno al sentimento) è rimasto vedovo e quindi senza aiuto nel lavoro, unica cosa che lo tocca. Ha bisogno subito di un aiuto, cioè di una nuova moglie, da comprare… Una agenzia matrimoniale propone di andare in Romania, dove tante donne sono disposte a tutto per uscire dalla miseria. Una serie di incontri, in cui le aspiranti espongono le loro bellezze e con il loro stentato francese ripetono tutte ad Aymé “Je vous trouve très beau”; anche Elena (Marinescu) si era vestita per piacergli, ma ha capito in tempo ciò che lui vuole, si fa prestare un maglione per coprirsi, alla domanda se lo trova bello corregge che trova bello lavorare con gli animali. Non dice di avere una figlia.
È chiaro fin d’ora lo sviluppo della vicenda, fra simpatie e dissapori; può restare incerta solo la conclusione, se vissero felici e contenti alla maniera di una volta o se dopo essersi innamorati si separano per dare un tocco più artistico al film e ottenere un punto in più dalla critica e uno in meno dal pubblico (nella realtà, in Francia come in Italia, trovi entrambe le conclusioni). Non dico come finisce né se io faccio parte del pubblico o della critica, ma gli do il punto in più.
Qualcuno giustamente ha fatto il nome di Pagnol. Molti episodi simpatici, teneri, discretamente umoristici o sentimentali, con garbo e senza eccessi, ma anche senza colpi di genio.
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