Regia di Maurizio Pradeaux vedi scheda film
Primo dei due "Passi..." del carneade Maurizio Pradeaux. Un filmetto tale che si salva soltanto per l'aspetto così piacevolmente vintage della Roma anni settanta, con le sue pubblicità luminose a caratteri cubitali nella notte nei pressi della Stazione Termini, le pubblicità occulte o meno del J&B, di Paese Sera perché comunque il cinema è sempre stato sinistrorzo anche quello di serie C, e la copertina di Sogno il fotoromanzo, presente in una scena alla parete, più volte.
Un filmetto tale di imitazione del thriller-giallo allora tanto in voga, che persino i modelli già di imitazione di Ercoli e Miraglia, sembrano al confronto gli Argento e i Fulci inarrivabili.
Non manca una scena di sesso o di nudo in media ogni cinque minuti per fare metraggio e riempire una storia talmente assurda che non si può neanche riassumere, affondata dalla bella ma inespressiva e con la faccia un pò da zoccola Nieves Navarro/Susan Scott, una delle prime attrici rifatte con un seno bombastico, e "musa" s fa per dire, del dittico contemporaneo del citato Luciano Ercoli, tutti titoli portati all'esagerazione della rivalutazione di parte dei nerd onanisti del cinema cosiddetto "popolare" italiano di quegli anni. Bella la fotografia della Roma che chi scrive conosce molto bene di quello anni, e dei suoi scorci da tutto dal cuore, ad opera di un ddf della co-produzionr spagnola.
Brutta e ridicolmente inadeguata, se poi la mettiamo accanto a una di Bacalov per film dello stesso genere del periodo, del però esperto e collaudato Roberto Pregadio.
Sprecato Robert Hoffman, un anno prima del ben migliore "Spasmo" di Umberto Lenzi, ad esempio, impegnato a dover occupare scene leccando capezzoli della Scott, e in posizioni varie nudo a letto con la stessa. Ridicola la percentuale di persone zoppe e sciancate come personaggi, per giustificare il "colpo di scena" finale.
Azzeccate alcune battute di coattoni romani in momenti di "alleggerimento" come al Pincio e in un viale a fare "mignotta tour" in macchina.
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