Regia di Phillip Noyce vedi scheda film
Partiamo da una premessa: i film che parlano di società distopiche hanno sempre un proprio fascino non indifferente. Può essere quel tipo di fascino che attira o quello che respinge l'attenzione e da fastidio, ma è difficile. Solitamente attira sempre questo tipo di trama ed è difficile fare male con delle storie di questo tipo.
The Giver parla della storia di un futuro prossimo in cui il mondo è perfetto, senza sofferenze e dolore, infelicità e delusioni. Jonas è incaricato di ricevere le Memorie dell'Umanità e per questo incarico, avrà un rapporto con "il Donatore". A questo punto, Jonas viene a conoscenza di cosa sia davvero il mondo in cui vive e di cosa ha perso, non solo lui, ma tutti coloro che gli stanno intorno. Scopre le emozioni, sia quelle negative che quelle positive. Consapevole della realtà in cui vive, si troverà a disagio, dovendo affrontare decisioni difficili per il presente ed il futuro del mondo in cui vive.
Una trama non originale. Troppe sono le storie riguardanti un mondo distopico di questo genere, ma questo non significa che non sia riuscito.
The Giver è un film riuscitissimo. Noyce, mette la firma ad uno dei suoi migliori film, il quale risulta essere un ottimo film, fresco, giovane ed intelligente.
Il bianco e nero utilizzato come metafora (semplice ma efficace) per raccontare la vuotezza e la mancanza di personalità, non solo delle persone, ma di un intero mondo, è quasi un tocco di genio.
L'uguaglianza rende schiavi, la disuguaglianza conferma il nostro 'essere delle persone'. Non è vero che siamo tutti uguali. Siamo tutti diversi. Abbiamo opinioni diverse, vite diverse, passioni diverse, abiti diversi, appartamenti diversi, caratteristiche diverse ed è per questo che siamo persone, esseri umani. Un concetto semplice, semplicissimo, ma che in un film indirizzato ad un pubblico giovane e adolescente, rende tantissimo e da molto su cui riflettere. Per non parlare del fatto che, per quanto sia banale, il concetto su cui si basa tutto il film, è messo in scena ottimamente.
Come ho già detto, tanti sono i film che parlano di una società distopica ma bisogna fare una suddivisione tra quelli riusciti e quelli non riusciti o meno meritevoli. The Giver si posiziona tranquillamente tra quelli più riusciti così come lo è stato l'anno scorso per The Host (di Andrew Niccol). Vedo molte somiglianze tra questi due film. Tutti e due sono film per ragazzi. Tutti e due non sono per nulla stupidi o vuoti, ma intelligenti e riuscitissimi.
Ma la più grossa somiglianza tra i due film è quella nella messa in scena della storia. Infatti tutti e due i film sono 'nel mezzo'. Troppo poco autoriali per chi ama il cinema d'essai e troppo poco gonfio e barocco per chi ama il cinema action ignorante. E' per questo che The Giver così come è successo per The Host ha e sta avendo poco successo, non tanto commerciale ma specialmente di critica (critiche che, sinceramente, non capisco).
Il film ha dei difetti, questo è certo, ma non si può definire The Giver, un'opera non riuscita o, addirittura, orribile (cose che ho sentito dire riguardo a questo film).
The Giver è, insieme a pochi altri film, la massima espressione del cinema per ragazzi degli ultimi tempi. Fa molto piacere che il 60%-70% di persone che vanno a vedere questo film sono ragazzi. The Giver fa parte di quel tipo di cinema per ragazzi maturo e per nulla gonfio e, allo stesso tempo, incredibilmente vuoto come molti altri film (astenersi fan di Transformers, Step Up, Fast & Furious e via dicendo).
Forse The Giver non avrà mai un vero successo, nè di critica, nè di pubblico. Forse saranno (inspiegabilmente) pochi coloro che lo ameranno ma....come si dice? Meglio pochi ma buoni.
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