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Sei solo, agente Vincent

Regia di Michael Mann vedi scheda film

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La recensione su Sei solo, agente Vincent

di Dom Cobb
6 stelle

Michael Mann si è sempre diviso tra cinema e televisione, sia come produttore che come regista. A partire dal suo primo lavoro alla regia "Jericho Mile" (inizialmente pensato per la tv, ma poi passato anche in sala), passando per la "mitica" serie "Miami Vice", "Crime Story" fino all' ultima fatica "Luck" con Dustin Hoffman e Dennis Farina, Mann è sempre stato una presenza costante, nel tempo, della tv di qualità. Nel 1989 Mann scrive e dirige questo poliziesco nel quale si possono ritrovare le sue tematiche più care: l'incontro/scontro tra ladro e poliziotto, due facce della medesima medaglia; le rispettive mogli/fidanzate costrette a convivere con i propri uomini e con la loro ossessione di far bene il proprio lavoro. La particolarità di questo "L.A. Take Down" sta nel fatto che Mann, di lì a pochi anni, avrebbe ripreso il medesimo canovaccio per girare il suo capolavoro "Heat". Si potrebbe dire che il grande regista di Chicago, attraverso questo film-tv abbia fatto le prove generali per poi sviscerare la sceneggiatura in tutta la sua complessità e maestosità. Quasi inevitabilmente si deve raffrontare questo prodotto con l'opera cinematografica, tante sono le analogie: innanzitutto il poliziotto protagonista, in entrambi i film, si chiama Vincent Hanna (al contrario, il rapinatore in questo caso ha un altro nome: Patrick McLaren); poi sono presenti intere sequenze praticamente "gemelle" tra i due film: lo speronamento del furgone portavalori con il camion, la sparatoria per strada fuori dalla banca, addirittura l'incontro al tavolo di un bar tra i due protagonisti (scene opportunamente coreografate e "spettacolarizzate" per il grande schermo nel film con Pacino e De Niro). Anche i nomi di tutti i personaggi secondari sono inalterati. Il finale, invece, è differente: la resa dei conti avviene direttamente nell'albergo senza l'inseguimento in aeroporto, così come i rapporti tra i personaggi risultano essere più semplificati, meno approfonditi. Il cast è composto prevalentemente da attori televisivi: Vincent Hanna è interpretato da Scott Plank, prematuramente scomparso nel 2002 in un incidente stradale, Alex McArthur interpreta il rapinatore Patrick McLaren, ma sono presenti volti noti anche sul grande schermo: Daniel Baldwin e soprattutto Michael Rooker ("Henry-Pioggia Di Sangue" in primis), anche se, in questo caso, in ruoli di contorno. "L.A. Take Down" resta un poliziesco veloce e godibile, dotato di un senso del ritmo e dell'azione che quasi sempre latita negli altri film per la tv. Se Mann, dalle "ceneri" di questa sua produzione ha gettato le basi per un capolavoro, è auspicabile che anche altri registi possano seguire la stessa strada e proporre film rifatti a regola d'arte.

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