Regia di David Fincher vedi scheda film
Maschere dietro "finte verita' "......."Gone girl- l'amore bugiardo" si presenta cosi',perfetta analisi di una societa' fasulla,in cui gira un "valzer" della coppia straniante e mutilato dei sentimenti,figlio di una ricca borghesia annoiata e frustrata.
David Fincher inscena cosi' un eclissi dei sentimenti,totalizzante e alienata dove Nick ed Amy ne sono il ritratto "perfetto" destinato a corrompersi,frantumarsi dietro banali meccanismi quotidiani.
E' una villetta del Missouri il teatro di cio',dove convive una "coppia modello" di marito e moglie,entrambi scrittori per riviste "pop" o di romanzetti rosa per casalinghe annoiate.Vita felice a quanto pare,scandita da piccoli ordini e disordini,sin quanto Amy scompare nel nulla incentrando la "sua" cronaca al pasto facile di voraci mass-media.
Organizzazione di scena ed un ritmo algebrico fanno di "Gone girl" un thriller sociale,inizialmente "classico",costruito su epigoni alla "Zodiac" dove la tranquilla provinciola yankee appare scossa nelle fondamenta,per una "cronaca" che appare quasi costruita a tavolino.Tra diari segreti e istantanee di flashback Fincher tesse una pellicola dal retrogusto amaro dove Affleck è il solito ebete-gigione con amante squinzietta al seguito, contrapposto alla straordinaria Rosamund Pike,un parallello "uomo-donna",dove la donna è una maledetta mantide d'"Hitchkockiana" memoria.
E' il "lato oscuro" della coppia a parlare,presentato ovviamente sul buio celato in modelli e apparenze di una ricca classe sociale,"Gone Girl" assolve il compito di "umorizzarne" la controversie,imbastendo nella metodica regia di Fincher un dipinto demoralizzante e sferzante. "Maschi e femmine" assumono le caratteristiche di maschere ad ogni costo,fantastica cosi' la resa attoriale di Affleck e la Pike,egemoni di una modernita' e un quotidiano monotono e fasullo,pezzi di un odiernita' figlia di mass-media e fotodipendenti ad ogni costo.Vi è dunque una conclamata perdita' d'identita' dei personaggi,schiavi di abitudini,mass-media e protagonismo sfrenato,tutto cio' serve ad assumere connotati e tendenze che allontanano da sè,alienandoci nei confronti del prossimo.
Dopo la nascita e la rivoluzione di "The social network" Fincher modella il grigio della coppia secondo i canoni del "tubo catodico",televisioni e "social network" sono l'essenza del destino di ognuno di noi sembra dire il regista.Sovviene allora una straordinaria metafora della "famiglia" moderna,agglomerato urbano di casette pastello come essenza della tranquillita' di provincia,un "nido amoroso" dove Amy e Nick si rifugiano recitandone ognuno la propria parte.
Ma è la donna a ribaltarne i ruoli,scardinando la "sacrosanta" verita' di facciata, contraltare e virtuosismo di un diabolico piano tutto al femminile.
"Gone Girl" frammenta le immagini nelle vesti di una "commedia nera" travestita da thriller,un meccanismo ad orologeria perfetto e serrato,registicamente ineccepibile, un "veleno" tutto al femminile che entra in profondita' nei canoni domestici,tenendoci incollati alle poltrone in attesa dell'inevitabile "colpo di scena".
Un modello cinematografico oscillante tra Hitchkock,Hawks o Billy Wilder riuscendo comunque a ricitare scampoli di cinema proprio tra "Zodiac" e "Social network",supportato da un inquietante quanto enfatica colonna sonora.
Amy e Nick sono figure contemporanee tratteggiate egregiamente da uno dei migliori registi di questi anni,ancora capace di ricreare atmosfere sature di tensioni,illudendoci inizialmente sulla piu' "classica" delle colpevolezze coniugali e riuscendo a ribaltarne le sorti,restituendoci una pellicola di forte impatto,critico e "unpolitically correct", dominato di un ipocrisia americana ma che fondamentalmente appartiene a tutti noi.......
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta