Regia di Ron Howard vedi scheda film
A due anni da "Rush" e prima di continuare la serie dei film tratti dai romanzi di Dan Brown, Ron Howard imbastisce un film d'avventura classicissimo, con il racconto, romanzato, della sventura della baleniera Essex , che ispirò Herman Melville nell'ideazione e scrittura di "Moby Dick". La storia è narrata in flashback da un uomo che all'epoca dei fatti era mozzo, e sopravvisse alla tragedia marina: un capodoglio di grandi dimensioni attaccò la nave, dopo una prima caccia, fatto quasi inspiegabile per i marinai, e non in molti riuscirono a scampare all'incidente, e alla conseguente deriva in mare. Il film narra il conflitto tra il primo ufficiale, uomo d'esperienza e forte sagacia Owen Chase, ed il capitano, comandante della nave, George Pollard, uomo di teoria e discendente di ufficiali, e il patto tra i due dopo il disastro, per non morire nell'oceano: fotografato in modo da dare una luce epica alla pellicola, "Heart of the sea" ha diversi rimandi all'opera melvilliana, suggerendo una lettura della Balena come fosse Dio o la Natura, a seconda della formazione dello spettatore. Come, infatti, "Moby Dick" si può interpretare la furia, e poi la pietà, dell'animale, come un monito all'umana arroganza, o una prova che agli uomini una creatura di immane potenza impone perchè sappiano leggere nel proprio animo. Vigoroso e dipanato come un romanzo, parla anche della crudeltà della sopravvivenza, senza indugiare in scene macabre oltremodo, trattando di ciò che gli esseri umani sono disposti a fare pur di vivere: fisicamente disposti al dimagrimento per la seconda parte della storia, gli attori si prestano senza risparmio all'operato di Howard, che è divenuto, salvo qualche leggero inciampo, uno dei registi che maggiormente ha saputo diventare un autore popolare, quasi senza farsene accorgere, ha sviluppato una propria cifra, allo stesso tempo conoscendo come tenere il pubblico vivo e attento.
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