Regia di Flavio Calzavara vedi scheda film
Tredici ragazzini salgono di nascosto su una nave diretta in Etiopia per dare il loro contributo alla colonizzazione italiana in Africa. Ma la nave affonda, uno di loro rimane in mare e gli altri dodici si ritrovano su un’isola apparentemente deserta.
Questa è la prima pellicola diretta da Flavio Calzavara, negli anni precedenti già assistente per Bonnard, Marcellini e soprattutto Blasetti, al cui stile probabilmente Calzavara più si avvicina. Piccoli naufraghi è infatti, come alcuni film coevi di Blasetti, un’opera apertamente di regime, schierata a favore di un colonialismo in Africa che l’Italia notoriamente – già all’epoca, ma vallo a spiegare a un dittatore e al suo popolo di pecoroni – non poteva sostenere, economicamente e militarmente, al di là degli aspetti etici della questione. La sceneggiatura firmata dal regista insieme a Leo Bomba e a Riccardo Freda (che pure compare fra i protagonisti, accreditato però come Riccardo Santelmo) è sulle corde di un racconto per ragazzi, fra formazione verso l’età adulta e avventura fine a sé stessa; la buona tecnica dei collaboratori (Arturo Gallea e Aldo Tonti per la fotografia, Ferdinando Maria Poggioli per il montaggio, Renzo Rossellini per la colonna sonora) fa sì che la pellicola risulti esteticamente gradevole, ma i giovanissimi interpreti principali – tutti sconosciuti, il che non sorprende data l’età – non lasciano il segno e probabilmente anche la superficialità della storia non aiuta in tal senso. Calzavara lavorerà intensamente nella successiva quindicina d’anni, licenziando soprattutto melodrammi e altri titoli popolari. 3,5/10.
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