Regia di Alexander Korda vedi scheda film
(Dis)avventure coniugali del vedovo più consolabile della storia. Laughton sguazza in un ruolo bulimico che sembra scritto apposta per lui e la sceneggiatura lo asseconda, procedendo svelta e senza lungaggini; salta a piè pari Caterina d’Aragona, considerata poco interessante, parte dal giorno della decapitazione di Anna Bolena e passa a caratterizzare le altre quattro: Jane Seymour, o l’amore tragicamente perduto; Anna di Clèves (interpretata dalla vera moglie di Laughton, una vispa Elsa Lanchester), o l’intermezzo con una simpatica intrigante che si finge ingenua; Katherine Howard, o l’illusione di essere ancora giovane; Katherine Parr, o il placido declino accanto a una borghesissima moglie-badante. Il tutto inframezzato da vivaci battibecchi: fra le damigelle di corte, fra gli inservienti della cucina, fra il pubblico delle esecuzioni capitali, fra i due boia rivali, fra la nutrice e il maggiordomo. Senza dimenticare qualche accenno, non privo di un certo orgoglio nazionalista, alla politica estera di Enrico VIII, che ha posto le basi per la futura espansione imperiale inglese.
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