Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Kenneth Branagh in passato ci ha dato film più ambiziosi come regista, soprattutto quelli tratti da opere di Shakespeare come l'Amleto o l'Enrico quinto, mentre qui ci propone un fantasioso aggiornamento del cartoon Disney degli anni Cinquanta, molto curato nei dettagli e abbastanza gradevole sia per un pubblico infantile che per quello più adulto e smaliziato. L'atmosfera fiabesca è restituita con cura, si avvale di un sontuoso apparato visivo con costumi sfarzosi di Sandy Powell e scenografie magniloquenti di Dante Ferretti, ma anche un massiccio ricorso alla Computer grafica che ricorda gli Spider-man di Raimi e a tratti appesantisce un po' la pellicola. La "magia" della fiaba di Charles Perrault è rimasta nel film di Branagh oppure è sparita? Io sarei del parere che, pur meno brillante della versione Disney, il film di Branagh si fa apprezzare per la grazia di alcune trovate visive (ottima l'apparizione della fata Helena Bonham Carter e l'inseguimento in carrozza dopo il ballo al palazzo, con azzeccato contorno di personaggi fantastici), il valido contributo di alcuni interpreti (su tutti Cate Blanchett come perfida matrigna, naturalmente, ma la protagonista Lily James non sfigura), lo sforzo di resuscitare un fantasy "pulito" e non banale, cercando di superare l'inevitabile impressione di anacronismo e deja-vu. E anche nella storia d'amore di Ella col principe e nel rapporto di quest'ultimo con il padre morente, Branagh ha trovato un tocco delicato che aggira gli ostacoli del melenso e dello zuccheroso. Non resterà negli annali, ma garantisce un intrattenimento mainstream da non disprezzare.
Voto 7/10
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