Regia di Mario Martone vedi scheda film
il cinema sta da tutt'altra parte.
Il film di Mario Martone si propone di ripercorrere i momenti salienti della vita di Giacomo Leopardi e lo fa con accuratezza, oltre al fatto che il tono generale è abbastanza cupo e perciò rende bene la triste esistenza di Leopardi. Ma ciò non basta a fare un film.
Infatti va detto in primo luogo che le interpretazioni sono troppo enfatizzate, superficiali e sottotono, compresa quella di Germano nella parte del protagonista: non basta la sua somiglianza fisica con Leopardi a sollevare il film.
L’atmosfera della vicenda non è affatto piacevole, senza contare che ritmo, caratterizzazioni e in generale tutta la messinscena fa pensare più ad una fiction televisiva che ad un biopic.
Diversi aspetti della vita e della poetica di Leopardi sono trascurati dal momento che il regista si limita solo a narrarne la vita. Il film non si può quindi considerare riuscito, questo perché la regia manca di vera ispirazione e soprattutto per via del fatto che girare un film su Leopardi non è affatto facile o consigliabile se non si è all’altezza. Un film su questo poeta, infatti, per la sua complessità, sarebbe potuto riuscire solo se a dirigerlo ci fosse stato un genio come Billy Wilder e a interpretarlo un attore del calibro di Laurence Olivier. Non è certo un lavoro per dilettanti.
Il film si riduce quindi a qualcosa di didascalico, a volte esagerato e spesso sgradevole. Ma c’è a chi potrebbe anche piacere. Questione di gusti. Pessima inoltre la fotografia “dark” e il commento musicale.
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