Regia di Mario Martone vedi scheda film
Mario Martone e' un regista non molto conosciuto in Italia, eppure ha realizzato lavori importanti meritevoli di ben altre attenzioni. Il film ''Il giovane favoloso'' e' del 2014, e, presentato a Venezia, non e' riuscito a vincere il Leone d' oro, andato invece al discutibilissimo film dello svedese Roy Anderson (''A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence'').
Quest' opera che fa seguito a ''L' amore molesto'' del 1995 e ''Noi credevamo'' del 2010, e' incentrata sulla vita di Giacomo Leopardi e contiene una magia tutta interiore che qualsiasi anima sensibile sarebbe capace di cogliere.
Parlare di Leopardi e' assai rischioso, occorre dibattere sul piu' grande poeta ed eroe romantico italiano dell' 800, dei suoi affanni, dei suoi stati d' animo sofferente e tuttavia pieno di straordinaria vitalita'; occorre comprendere compiutamente le ragioni dei suoi tormenti, legati ad un fisico deforme e malato, ma, soprattutto, e' necessario sfidare noi stessi in un difficile cimento per capire l' intensissima tematica sulla giovinezza, anzi ''giovanezza'' che permea tutta la vita e l' opera del grande poeta di Recanati.
Affrontare la storia di Leopardi significa svelare la vita di un ribelle, pessimista eppure ricchissimo di risorse, non soltanto poetiche, ma gonfie di pungente ironia, spregiudicatezza e rabbia che la sua penna seppe mirabilmente descrivere in tutta la sua opera poetica e letteraria.
Bravo Martone a non cadere nei tranelli che una siffatta biografia avrebbe potuto tendergli, ma bravissimo Elio Germano nei panni di uno splendido Leopardi (premio David di Donatello,2014, quale miglior attore protagonista) che richiama alla mente tutta la sua dolorosissima esistenza, che non conobbe ore liete, ne' serena fanciullezza (''vaghe stelle dell' orsa, io non credea tornar ancor per uso a contemplarvi sul paterno giardino scintillanti...e ragionar con voi dalle finestre di questo albergo, ove abitai fanciullo e delle gioie mia vidi la fine''; da ''Le Ricordanze''); un' esistenza capace di trovare conforto soltanto nell' estasi dell' infinito sino all' epilogo estremo (''...tra questa immensita' s' annega il pensiero mio: e il naufragar m' e' dolce in questo mare''; da ''L' Infinito).
Non esiste alcun verso del grande poeta che non sia autobiografico, non c'e' frase che non contenga il suo affanno, il proprio ''obbligato'' e sofferto ateismo a causa dell' ''ORRIDO VERO'' che attende l' uomo dopo la morte, il suo rifiuto ad accettare una ''borghesia'' malata, ipocrita e blasfema, che lui detestava come i salotti della Roma o Napoli ''bene''.
Chi adora Leopardi vivra' un intenso percorso emotivo, a tratti il film sembrera' un tantino stancante, ma alla fine lo spettatore si sentira' appagato da una forte emozione che dissetera' la sua voglia di sapere, di riflettere e di amare; egli rivivra' i momenti piu' belli di una giovinezza che il poeta marchigiano mai conobbe ma che fortissimamente bramava ed augurava ai fanciulli ansiosi di crescere ('' ...godi, fanciullo mio, stato soave, stagion lieta e' codesta: altro dirti non so, ma la tua festa, ch' anco tardi a venir, non ti sia grave''; da ''Il sabato del villaggio'').
Il film e' assistito dall' ottimo commento sonoro del musicista tedesco Sasha Ring (un esperto di musica elettronica, capace di coniugare benissimo note del pentagramma con temi angoscianti e ricchi di interrogativi), da una scenografia arricchita da magnifici colori, morbidi e tristi come la trama di tutto il racconto, eppure splendidi, a pastello, armoniosi ed in assoluto equilibrio. Perfetta anche la recitazione di Michele Riondino, nella parte di Antonio Ranieri, amico inseparabile (e forse anche qualcosa di più) di Giacomo.
Merita di essere visto e analizzato con serieta',amore, competenza artistica e poetica.
P.s.: chi non lo avesse ancora visto o chi intendesse rivederlo, puo' visitare il sito di You-tube e scaricarlo a pagamento in HD.
Titolo: ''Il giovane favoloso''; regia di Mario Martone; con Elio Germano, Isabella Ragonese, Michele Riondino, Paolo Graziosi; durata: 137 minuti; genere: drammatico/biografico; giudizio: ottimo; voto:8.
Recensore: Mario Grippo/Milano
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