Regia di Mario Martone vedi scheda film
La travagliata vita di Giacomo Leopardi, cresciuto all'inizio dell'Ottocento in una famiglia recanatese con padre autoritario, Monaldo, che riversò su di lui grandi aspettative e frustrazioni. I primi amici del giovane Leopardi sono di penna; a 24 anni finalmente riesce a sfuggire all'influenza paterna e gira per l'Italia, stabilendosi infine a Napoli dall'amico - in carne e ossa - Antonio Ranieri. Ma la salute del letterato va già scemando.
Biografia in pompa magna di uno dei massimi scrittori partoriti dal suolo italico, Il giovane favoloso è il ritorno di Mario Martone dietro la macchina da presa a quattro anni di distanza dal successo di Noi credevamo, altra rievocazione fastosa e nostalgica. Qui come nel precedente film siamo di fronte a un'opera magniloquente nella quale il regista fa sfoggio di ottime competenze e di capacità artistiche sicuramente sopra la norma per il cinema nostrano coevo, eppure a fronte di tanta perizia e di una realizzazione tecnica pressochè impeccabile, rimane sorprendentemente poco di questo lavoro. Si consideri anche soltanto quanto spesso si trova a disagio il protagonista, il solitamente eccellente Elio Germano, probabilmente travolto dal cumulo di retorica (e di conseguente banalità) che costituisce il nucleo della sceneggiatura firmata da Martone e da Ippolita Di Majo, retorica vuota che naturalmente esonda nelle battute e negli atteggiamenti del personaggio centrale: basta solamente ciò, per rendersi conto che la fattura pregiata del contenitore in questa circostanza non rappresenta il modesto contenuto. A Venezia si troverà comunque ragionevole premiare l'interpretazione di Germano, nonchè quella di Iaia Forte e la (adeguatamente pomposa) colonna sonora di Sascha Ring. A dirla tutta forse ciò che più che altro manca in questo film è l'ironia - il sarcasmo, lo humor nero - che si riconosce in Leopardi: Il giovane favoloso è effettivamente un lavoro che si prende sul serio in maniera esagerata e che in certi momenti ricorda le opere didattiche dell'ultimo Rossellini, per quanto è calligrafico e filologico. Nel cast anche Michele Riondino, Isabella Ragonese, Valerio Binasco, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis e Paolo Graziosi. 5/10.
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