Trama
Il racconto della breve vita dello scrittore e poeta Giacomo Leopardi dalla Recanati della biblioteca paterna fino alla Napoli del colera e del Vesuvio. Intorno a lui si muovono la sua famiglia, il compagno di vita Antonio Ranieri, gli intellettuali del tempo, Fanny Targioni-Tozzetti (la donna per la quale si accese di passione) e, soprattutto, la sua scrittura fortemente autobiografica. Quello che ne emerge è il ritratto di un uomo libero di pensiero, ironico, socialmente spregiudicato, ribelle e spesso emarginato dalla società ottocentesca in cui vive.
Approfondimento
IL GIOVANE FAVOLOSO: UN RITRATTO INEDITO DI GIACOMO LEOPARDI
Diretto da Mario Martone e sceneggiato dal regista con Ippolita Di Majo, Il giovane favoloso ripercorre il genio, le sofferenze, la poesia, gli amori e le avventure di Giacomo Leopardi, ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano. Partendo dalla sua infanzia da bambino prodigio cresciuto dal padre implacabile in una casa biblioteca a Recanati, Il giovane favoloso tenta un ritratto inedito di Leopardi, raccontando le sue esperienze giovanili a Firenze prima (dove si lascia coinvolgere in un triangolo sentimentale con l'amico bohémien Antonio Ranieri e la bellissima Fanny) e a Napoli dopo (dove il divampare del colera lo condurrà, sempre con Ranieri, in una villa immersa nella campagna sotto il Vesuvio). Con Elio Germano nei panni di Giacomo Leopardi, Michele Riondino in quelli di Antonio Ranieri e di Anna Mouglalis in quelli di Fanny Targioni Tozzetti, Il giovane favoloso conta sulla fotografia di Renato Berta, sulle scenografie di Giancarlo Muselli, sui costumi di Ursula Patzak e sulle musiche di Sascha Ring e Gioacchino Rossini.
Presentato in concorso al Festival di Venezia 2014, Il giovane favoloso è così descritto dal regista: «Abbiamo scritto la sceneggiatura del film attingendo agli scritti di Leopardi e all'insieme del suo epistolario, lo scrigno attraverso cui è possibile seguire la sua breve vita dalla Recanati della biblioteca paterna fino alla Napoli del colera e del Vesuvio.
Ed ecco la famiglia di Giacomo, il padre Monaldo, il compagno della vita Antonio Ranieri, gli intellettuali del tempo, la donna per la quale si accese di passione, Fanny Targioni Tozzetti... Ma il mio interesse non è per l'aneddoto: la vita di Leopardi è tutt'uno con la sua scrittura, si potrebbe dire che non c'è un suo verso, non c'è un suo rigo che non sia autobiografico. Leopardi sa, con molto anticipo su Proust, o su Beckett, che solo la radicale esperienza di se stessi consente la partita con la verità: da qui le poesie, lo Zibaldone, le Operette morali. È per questo che oggi possiamo sentire Leopardi con tanta forza.
Affrontare la vita di Leopardi significa inoltre svelare un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione spesso emarginato dalla società ottocentesca nelle sue varie forme, un poeta che va sottratto una volta e per tutte alla visione retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato. Dopo Noi credevamo, ho voluto insistere con questo film nel tentativo di riportare alla luce pezzi del nostro passato a mio avviso preziosi per il presente, ma questa volta non si tratta di un film storico. Il giovane favoloso vuole essere la storia di un'anima, che ho provato a raccontare, con tutta libertà, con gli strumenti del cinema».
Note
Accostandosi alla figura di Leopardi, Martone sceglie un distacco teatrale cercando un realismo irrequieto, che smentisce l’ottusa superficie delle cose, un realismo astratto e frustrato dalla colonna sonora di Apparat, lacerato da prospettive immaginose, aperture fantastiche, squarci d’orrore interiore, e straniato nella recita di un Elio Germano che è sotto e (spesso) sopra le righe, sempre fuori dalla giusta, mortificante misura. Come Leopardi.
Trailer
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Commenti (16) vedi tutti
Un film su un poeta, anzi sul poeta per antonomasia, senza un briciolo di poesia.Capisco, comunque, che le opere sui "mostri sacri" della nostra vita sono molto ma molto complesse da mettere in scena. E questa non e' purtroppo l'eccezione che conferma la regola...
commento di franconoceQuello che il film dice e, soprattutto, quello che non dice…
leggi la recensione completa di laulillaL'IMPRESSIONE CHE SI SIA VOLUTO, CON QUESTA PELLICOLA, SFODERARE A TUTTI I COSTI IL CAPOLAVORO C'E'; COME LO E', PER ESEMPIO, L'AMADEUS DI MILOS FORMAN, TANTO PER CITARE UN FILM NON TROPPO DISSIMILE DA QUESTO NEI TEMI E NELLO STILE. TUTTAVIA, PER ME, DI CAPOLAVORO NON SI TRATTA; RESTA, NONDIMENO, SENZA DUBBIO ALCUNO, UN'OPERA DAVVERO NOTEVOLE...
commento di DavideKingInk80Portare Leopardi al cinema non dev'esser stata una cosa facile, a mio avviso Martone ha fatto comunque un lavoro interessante e degno di nota. L'unica cosa che proprio mi è parsa fuori luogo sono le musiche. Non hanno senso una con l'altra e sono usate come le si userebbe in uno spot televisivo. Si potevano tranquillamente evitare.
commento di Utente rimosso (delaroche)il cinema sta da tutt'altra parte.
leggi la recensione completa di Ethan017,1! scherziamo? assai improbabile il Leopardi del robusto e sempre sopravvalutato Germano.
commento di gherritFilm ben costruito, con recitazioni coinvolgenti e largo spazio per le opere e il pensiero di Leopardi. Purtroppo credo che la bellezza della poesia non sia raggiunta dalle immagini che l'accompagnano e che la sceneggiatura non incida abbastanza. Comunque opera interessante, da vedere.
commento di cantautoredelnullaFilm avvincente e politico debitore ma allo stesso tempo divulgatore della poetica di Leopardi. Ci voleva coraggio per affrontare un soggetto del genere, però Martone con l'Ottocento ci sa fare. 7,5 DIDATTICO
leggi la recensione completa di luca826Piuttosto deludente, visto il soggetto, un colosso della poetica, decisamente poco profondo nonostante la pregevolissima recitazione degli attori ... troppo incentrato sulla persona Leopardi rispetto alla sua immensa poetica che fa solo da contorno e che anche solo così eleva il film dalla media, peccato...
commento di gacMi sembra che la volontà di dilungarsi sui dettagli spesso tristi della vita di Leopardi abbia annichilito sostanzialmente la parte poetica. Inoltre la scena utilizzata per l'Infinito racchiude un paesaggio che nulla ha a che vedere con la poesia. Il tutto risulta piuttosto pesante.
commento di BradyValido ma un po' pesante
leggi la recensione completa di Furetto60A me non è sembrato tutto questo grande film sinceramente
commento di Stelvio69L’impegno profuso dal cast artistico e tecnico è quello che più colpisce, in particolar modo traspare la passione che ha spinto Mario Martone a girare questo film a cui teneva tanto, passione che riscontriamo sempre nelle sue opere. Messaggero d’amore – ché di amore si è trattato tra regista e poeta – è stato un carnale e partecipato Elio Germano.
leggi la recensione completa di michemarHo trovato il film noioso e inutile. Amo Leopardi, ma leggere ciò che ha scritto è un conto, veder rappresentata la sua vita, almeno come è fatto qui, un altro.
commento di HonestL'incarnazione di un dissidio lancinante tra il vano e l'imperituro, tra il doloroso rachitismo delle carni e l'eterea sensibilità dello spirito.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoBello bello, un film da vedere.
leggi la recensione completa di tobanis