Regia di Edgar Reitz vedi scheda film
le richieste di aiuto di una donna in pericolo in balia di un pallone aerostatico, attirano l'attenzione di berblinger, sarto. sarà in questo giorno fortunato che albrecht(il sarto), conoscerà irma moretti equilibrista italiana in tour col padre.ma sarà anche il giorno che albrecht già studioso autodidatta del volo degli uccelli, si appassionerà definitivamente alla possibilità per l'uomo di volare. grazie anche al fidanzato di irma, jakob degen, il sarto inizierà a studiare, disegnare e progettare una macchina per volare che lo accompagnerà per tutta la sua vita, fino a quando raccolto svenuto dai francesi, verrà forse portato a morire in russia nella campagna di guerra napoleonica. quella di albrecht è una passione che travalicherà le sue possibilità e il suo essere stesso di uomo. in definitiva come dice il recensore di filmtv, un fallimento, il fallimento di un sarto natìo della città imperiale di ulm che desidera ardentemente sfidare le leggi della natura e volare come gli uccelli. il fallimento di questo uomo, sarto assurto a notorietà cittadina con l'interesse dei francesi che lo vorrebbero a parigi dopo il fallimento di degen anni addietro, dipenderà dal fatto che sarà lo stesso imperatore a volerlo vedere volare comodamente assiso in una tribuna sul danubio, e senza la pendenza della collina e le giuste correnti d'aria che albrecht sa necessarie anche agli uccelli per potersi librare senza sbattere le ali, significa ineluttabile disfatta. con una cura esemplare per la ricerca dei siti dove girare, nei costumi, nella costruzione delle macchine e nella fotografia, reitz fa proprio questo progetto che parla di un ometto come altri che passa attraverso la prigionia per essersi appassionato alle idee libertarie del concittadino giacobino e poi amico fesslen. i valori della rivoluzione francese ben si adattano al desiderio di albrecht, sarto, di librarsi nei cieli libero dalle catene della gravità terrestre. i suoi tentativi e conseguenti brevi voli giù dalle colline sono enfatizzati dalla bella partitura del bravo nikos mamangakis che del resto accompagna tutta la pellicola. un film lieve solo a lato toccato dall'amaro della delusione che però significa solo dover provare e riprovare. che la guerra si porti via albrecht, che anche all'interno di un carro ricolmo di mobili riesce ad escogitare un marchingegno per spiare cosa succede aldifuori senza essere visto, lo fa solo sorridere. albrecht ludwig berblinger, sognatore solo per via tutorali fortuitamente sarto.
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