Regia di David Ayer vedi scheda film
Carri armati USA avanzano nelle campagne tedesche.
Uno sguardo al cielo:
centinaia di bombardieri alleati volano verso i loro obbiettivi carichi di morte.
Uno sguardo alla terra:
civili tedeschi impiccati dalle SS ai pali della luce perchè contrari alla guerra totale di Hitler.
Questo è l'inferno, questa era l'Europa...
Più vicino a Il Grande Uno Rosso (!!!!!!) che a Salvate il Soldato Ryan, Fury è un'operazione interessante seppur discontinua, forse proprio perché troppo pretenziosa. Per me un tassello utile a completare un ipotetico immaginario della seconda guerra mondiale, ma quella voglia di 'spingere' ed esagerare nel costruire scene madri (il finale interminabile nel carro, il pranzo con le donne) genera solo lungaggini noiose e non pathos. Non parliamo poi della verosimiglianza... Forse le difficoltà del progetto erano eccessive per il talento degli autori e non ho citato Fuller a caso, che di classe ne aveva da vendere! Comunque la follia della guerra aggredisce forte e lascia disorientati specialmente nei titoli finali capolavoro, dove il clima cupo e pessimista della catastrofe imminente non lascia scampo. E' questa la qualità migliore del film, quella di riuscire a trasmettere quel senso profondo di distruzione e perdita di umanità alla base di ogni guerra e seppur rimanendo un lavoro imperfetto e un po' schematico (certi personaggi sono sempre i soliti stereotipi) il lavoro di Ayer ci riesce. Grazie al soggetto, al cast (Pitt eccellente) e alla volontà di impegnarsi dal punto visivo per mostrare un tema abusato con un occhio diverso (l'uso dei traccianti che disegnano delle scie luminose tali da ricreare delle atmosfere surreali quasi psichedeliche), Fury merita una visione.
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