Regia di Hélène Giraud, Thomas Szabo vedi scheda film
Evitando la compresenza di personaggi disegnati e di attori in carne e ossa, hanno scelto saggiamente di riprendere dal vivo solo i paesaggi (splendidi, peraltro), nei quali i personaggi animati vivono le loro avventure. L'esperimento è riuscito. Voto: 7,5 PS: in tempi di Covid, provoca un desiderio irrefrenabile di tornare a camminare nei boschi.
Da Roger Rabbit in poi, non mi hanno mai convinto i tentativi di realizzare film d'animazione in tecnica ibrida, cioè con la compresenza di disegni e immagini riprese dalla realtà. Forse perché il nostro cervello ha bisogno di "credere alla bugia" del cinema, cosa che diventa più ardua quando gli occhi vedono contemporaneamente sullo schermo simboli appartenenti a due universi così distanti. La sensazione di artificioso inibisce il coinvolgimento emotivo.
Nel film "Minuscule", però, gli autori hanno trovato la quadratura del cerchio. Evitando la compresenza di personaggi disegnati e di attori in carne e ossa, hanno scelto saggiamente di riprendere dal vivo solo i paesaggi (splendidi, peraltro), nei quali i personaggi animati vivono le loro avventure. L'esperimento è riuscito.
Molto ambiziosa anche la scelta di rinunciare ai dialoghi, a favore di un commento solo musicale (come in Shaun - Vita da pecora). Nei cortometraggi è usuale, ma in un film di 85' è una bella scommessa, sostanzialmente vinta.
Mi ha sorpreso il messaggio "politicamente anacronistico" di affidare la risoluzione del conflitto alla potenza degli armamenti, per la serie: tutti i cittadini hanno diritto di girare armati, perfino le coccinelle...
Voto: 7,5
PS: attenzione a vederlo in tempi di Covid; provoca un desiderio irrefrenabile di tornare a camminare nei boschi.
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