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La metamorfosi del male

Regia di William Brent Bell vedi scheda film

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La recensione su La metamorfosi del male

di FilmTv Rivista
5 stelle

C’è tanto, troppo materiale nel nuovo film di William Brent Bell, folgorato sulla via del POV (l’horror in soggettiva) in L’altra faccia del diavolo e qui impegnato ad adattare al finto found footage ogni ramificazione del cinema al nero. Si inizia con una famiglia massacrata durante un campeggio in francia e con le indagini intorno a Talan Gwynek, strenuamente difeso dall’avvocato Kate Moore e altrettanto accanitamente accusato dal capo della polizia. Riprese di finti tg, di handycam e di camere a circuito chiuso, per una prima parte che spazia dal legal thriller al dramma etico carcerario, passando per una macro inchiesta parallela sui giochi di potere legati a una mancata concessione di appalti, che avrebbe portato il sistema ad accusare il gigantesco Talan. Poi, la svolta. Interviene l’horror, gotico nei suoi presupposti scientifici eppure splatter negli esiti grafici. Immagini da videocamere GoPro montate sui fucili degli SWAT e riprese confuse in modalità notturna aprono il campo all’irruzione di un action quasi supereroico, nel quale L’uomo lupo incrocia Il pianeta delle scimmie e il realismo medico-scientifico (con tanto di approccio patologico legato alla diagnosi della porfiria) scivola nell’implausibile e in un finale melodrammatico che omaggia smaccatamente La mosca. La sovrabbondanza di registri si rivela il limite più grande di un’opera sempre incerta sulla direzione da prendere ma capace, per lunghi tratti, di regalare squarci di orrore puro.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 48 del 2014

Autore: Claudio Bartolini

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