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Il ragazzo invisibile

Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film

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La recensione su Il ragazzo invisibile

di EightAndHalf
3 stelle

Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, il modo migliore per rovinarsi la giornata. Il ridicolo ha trovato un nuovo fronte per sfoggiare le proprie fastidiose sembianze, ha trovato un modo tutto originale per creare ciò che è nuovo da ciò che è ultra-vecchio e stra-sentito, e per spiegarsi meglio sarebbe più giusto specificare l'immenso debito che il nuovo film di Salvatores deve al mondo dei fumetti e della fantascienza da supereroe, con tutto ciò che questo comporta quando si deve venire a patti con l'immaginario collettivo e con l'immagine che i tonitruanti prodotti della Marvel e simili ci hanno imposto come quando si inserisce a forza un peso netto dentro una sofferente tara. Dal Ragazzo invisibile non ci si aspettava di più, ma a volte è anche meglio la noia, perché a dare veramente fastidio è l'idea che Salvatores credeva di farsi apprezzare quantomeno per il tentativo, e per il coraggio di proporre nel panorama italiano qualcosa che la gente non ha ancora visto. Ma cambiata la lingua e la cultura, non è detto che cambi il risultato, e trapiantare gli stereotipi di tutto un cinema da avanspettacolo hollywoodiano (Italy in a Day) nei volti dei nostri attori che, purtroppo, non hanno la scusante del doppiaggio per nascondere le evidenti incapacità attoriali (parliamo soprattutto dei giovani, la Golino e Bentivoglio poverini ci provano) non è un'operazione meritevole di lode, specie se la si porta avanti con fare sciatto e disattento, improvvisato, banale e nel frattempo atteggiandosi da film d'autore. Cosa c'è di autorevole in un filmetto come Il ragazzo invisibile? Nulla, se non l'ostinazione verso lo sprezzo del ridicolo e dello stupido.

 

Noa Zatta

Il ragazzo invisibile (2014): Noa Zatta

 

In molti hanno salvato l'ambientazione, quella di una Trieste grigia e per nulla cartolinesca: ma l'ambientazione non c'è, è inesistente, non c'è la Bora, non c'è questo presunto fascino noir magari alla Gotham City, non c'è niente di copiato che riesca ad assumere la minima parvenza di dignità dell'originale. Sorvolando sulle citazioni che la sceneggiatura sciorina un po' per noia un po' per fare l'occhiolino allo spettatore più ignorante (Shining?, stiamo scherzando?), sorvolando anche sul commento musicale messo un po' a caso, il problema sono proprio i dialoghi, agghiaccianti e da brividi lungo la schiena ("sapevo che fosse speciale, ma non così tanto"; "sarà un effetto ottico"), paiono scritti dagli incapaci piccoli attori protagonisti. Poi si può parlare a tempo perso anche del "gioco allo stereotipo", con la cotta del pubescente Michele verso la neo-LunaLovegood Stella Morrison (ma a chi è venuto un nome del genere?), vestita nel finale da bionda Yoko Ono con un'imbarazzante fiore sul cappello; con l'intervento dei bulli che avranno modo di divenire buoni ma in realtà hanno problemi in famiglia; con le necessità di tenere tutto nascosto e di comprendere le origini di questo nuovo potere: il "gioco" suddetto però sta di fatto che non funziona, manco per niente, si scontra contro un dilettantismo (estetico, recitativo, narrativo) da far accapponare la pelle. Poi qualcuno spiegherà perché Salvatores ce l'ha tanto con la Siberia e i russi (mettiamolo subito in chiaro: dare poteri telecinetici a un ragazzino siberiano è un'esclusiva di Tarkovskij), e perché ce li infila anche quando non c'entrano nulla perché magari si adeguano al solito "gioco allo stereotipo" (i russi ce li mettevano gli americani per motivi ben precisi: qui l'antagonista soffre di "nostalgia da Guerra Fredda", chi può farsi prendere in giro così?). Poi qualcuno dirà anche a chi verrebbe in mente di pensare credibile un gruppo di bulli che rompono la porta di un bagno e cominciano a sparare addosso alla folla della scuola con un fucile da soft air con il consenso di tutti (anche di coloro che sono stati inavvertitamente colpiti). Poi qualcuno dirà cosa salva di questo Ragazzo invisibile de noantri perché quello che si vede sullo schermo è solo uno stanco lurido stupido immaturo tentativo di far parlare di sé, e nient'altro. Bisogna dargli atto, c'è riuscito: ma ciò non toglie che questo non è Cinema.

 

Valeria Golino

Il ragazzo invisibile (2014): Valeria Golino

 

Si potrebbe certo dire che è tutto "volontario", ma in che misura questo può giustificare tutte le scempiaggini che ci vengono messe in mostra, e che non riescono neanche ad avvincerci-istipudirci come sarebbe giusto? Il film è ingiustificabile, e speriamo che il successo che sta inspiegabilmente accumulando non spinga Salvatores ad un terrificante bis..

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    Dici tutte cose giuste e ben argomentate, forse eccesiva severità. Comunque non credo che Salvatores ci riproverà, anche se sempre più va spaziando qua e là sembra aver perso il filo.Ciao e Buon Anno!

    1. EightAndHalf
      di EightAndHalf

      Severità che viene però da un sincero astio, cara bufera. Il film mi ha infastidito non poco, e che Salvatores ci riprovi o meno (speriamo di no) Il ragazzo invisibile resta un patatrac così come tutti i suoi ultimi film o lavori in genere, da Happy Family giù giu fino a Italy in a day. Ciao, buon anno!

  3. castaneda
    di castaneda

    Ero molto sospettoso lo ammetto nei confronti di quest tentativo, le recensioni non sono incoraggianti almeno ci vado preparato.

    1. EightAndHalf
      di EightAndHalf

      Spero che per te non sia una visione eccessivamente inutile e spossante come è stato con me!

  4. M Valdemar
    di M Valdemar

    "Stella Morrison" ha fatto sorridere anche me; chissà, forse è una citazione strana ... Comunque, in parte l'operazione la giustifico, anche con Salvatores regista (del quale non sono propriamente fan, mai stato, sin dallo scippo Oscar ai danni di Lanterne Rosse): si capisce che non è il suo mondo, eppure non condanno il tentativo. Certo, ripetersi con un seguito sarebbe letale e stupido (a meno che non passi di mano, autori compresi); in ogni caso, anche i migliori film de genere abbondano di clichè, dialoghi banali e/o ridondanti, caratterizzazioni superficiali, scelte estetiche e narrative schematiche (ritmi infernali/pause riflessive, colori sgargianti/toni plumbei, intro/sviluppo/colpo di scena/finale ecc.) ... Però, come ho anche detto a Roto, comprendo benissimo i difetti e le critiche, ottima stroncatura, un po' me ne intendo ... Ciao.

    1. EightAndHalf
      di EightAndHalf

      Le opere migliori abbondano di cliché, può essere vero fino a un certo punto, perché se sono inseriti in un ritmo fluido e in sostanza originale non infastidiscono troppo. Ma qui siamo a livelli drammatici: la sceneggiatura è imbarazzante, i giovani attori non propriamente abili (ma vabbè), l'estetica sciatta e a casaccio. Copiare gli stereotipi americaneggianti solo perché "in Italia non ce ne stavano ancora" sembra una trovata per far parlare di sé e nulla più...boh, l'ho trovato desolante. Grazie mille del gradito passaggio, Valdemar, ciao!

  5. vjarkiv
    di vjarkiv

    Piange il cuore vedere Salvatores ridotto a fare filmacci del genere!

  6. Roger Tornhill
    di Roger Tornhill

    Fa effetto rileggere questa tua opinione dopo che oggi l'esordiente Gabriele Mainetti ci sta sorprendendo in positivo con quel gioiello (per me lo è, una gemma rara ;-) di "Lo chiamavano Jeeg Robot", che pur partendo dagli stereotipi del genere (l'avere in "dono" i superpoteri in modo casuale) riesce invece a stupire perché è davvero altro da tutto quel cinema di supereroi che qui, a legger quel che dici (devo ancora vederlo Il Ragazzo Invisibile), Salvatores sembra non sia riuscito a fare.
    La forza di Mainetti è stata a mio avviso quella si di fare un film di genere da grande pubblico (cioè popolare, nell'accezione migliore del termine) ma avendo una gran cura nel farne un prodotto realisticamente italiano, ben scritto e con grandissima attenzione ai personaggi. Cosa che qui mi pare Salvatores abbia invece cannato alla grande.
    In ogni caso (occhio! ;-) ho letto giusto in questi giorni che arriverà anche un Ragazzo Invisibile 2. Speriamo faccia meglio di questo capostipite e sappia farti ricredere, anche se dopo tali tue parole ci credo poco. ;-)

    P.S. Ma a proposito l'altro film che dico lo hai visto? Se si cosa ne pensi? Anche rispetto a questo...

    1. EightAndHalf
      di EightAndHalf

      Ehi Roger! Grazie del passaggio, no, ancora non ho visto 'Lo chiamavano Jeeg Robot', anche se i commenti molto positivi del sito certo mi mettono curiosità..di certo lo recupererò per farmi un'idea, sarebbe una bella scoperta un film italiano di questo genere credibile e addirittura di qualità! Spero bene..sul Ragazzo invisibile 2 non mi esprimo, mi viene il freddo.
      A presto!

    2. Roger Tornhill
      di Roger Tornhill

      Sei pazzo!?!? ;-)
      È l'esordio dell'anno! ;-)
      Vai subito domani, senza se e senza ma (o mercoledì che costa meno se dopo Il Ragazzo Invisibile hai paura di scottarti ancora ;-)

      Scherzi a parte, davvero non perderlo ma al cinema. Non stare a recuperarlo poi, ma davvero vai in sala a vedere se la maggior parte di chi lo ha visto e gradito (io in testa ; -) è davvero impazzita per 'sto film un motivo ci sarà. ;-)
      Sono serio però quando dico che penso che quello di Mainetti sia sicuramente uno degli esordi più vitali e freschi nella cinematografia italiana degli ultimi anni (facciamo gli ultimi dieci e mi tengo basso ; -)
      È per questo che mi sto spendendo per mandare al cinema chiunque, proprio per cercare una inversione di tendenza rispetto al cinema italiano omologato e voglio che uno che si sta giocando il tutto per tutto contro chi, visto il risultato finale, il film non gliel'ha voluto produrre capisca che ha sbagliato alla grandissima e che al pubblico i film di genere ben fatti piacciono eccome.
      Se andrai potrai anche farne raffronto a ragion veduta anche con questo film di Salvatores, che davvero mi meraviglio voglia ritentare col sequel vista l'accoglienza piuttosto freddina (tuo commento a parte che è polare! ;-) che mi pare di ricordare abbia avuto.
      Non avere timore, corri fiducioso al cinema che qui tra attori uno meglio dell'altro, scrittura e messa in scena ottime mi sa siamo all'opposto di questo film e anche meglio di tanto cinema americano. Se non ti piace poi ti rimborso io! ;-))))

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