Regia di Morten Tyldum vedi scheda film
Non tutti gli eroi devono imbracciare delle armi per essere eroi.
E' sempre molto difficile constatare con chiarezza quali siano i veri eroi che la storia ha posto dinnanzi a noi, la maggior parte di loro escono fuori prima o poi, splendenti di luce nel loro agire, nei loro pensieri, nelle loro azioni, e di conseguenza, li rendono tali palesandosi fisicamente.
Ma ci sono anche eroi che nell'oscurità, all'insaputa del mondo intero, spremono la loro mente per il bene comune e lo fanno cercando di conoscere più a fondo sè stessi, cercando di farsi amici i propri demoni, cercando semplicemente qualcosa di grandioso in una vita in cui il genio è relegato in un angolo per la sua "diversità" intellettuale e sociale. Il genio muove il mondo, Alan Turing ha mosso il mondo e mi ha colpito dentro nel profondo.
Il film, diretto da Morten Tyldum e vincitore del premio Oscar 2015 per la "miglior sceneggiatura non originale", racconta la storia del matematico e crittoanalista Alan Turing (Benedict Cumberbatch) che, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, entra a far parte di un organizzazione segretissima con obiettivo la decriptazione dei codici segreti nazisti. Egli mette il suo genio al servizio della Gran Bretagna e sa già che per vincere la guerra dovrà cercare di decodificare i messaggi della macchina tedesca Engima, missione ritenuta pressocchè impossibile.
Il percorso di Alan è costellato da continui cambiamenti. Il carattere del genio il più delle volte, è chiuso, introverso, perchè la sua mente è ciò che ritiene il bene più prezioso denigrando gli altri e facendo valere le proprie idee. Il personaggio dimostra più di una volta il voler stare solo con sè stesso, chiuso dentro di sè senza sviluppare una socialità e un apertura che solo grazie a Joan Clarke (Keira Knightley) riuscirà a capire e comprendere fino in fondo.
La Gran Bretagna degli anni '40 fa da sfondo e un laboratorio impegnato a ragionare, costruire e pensare smuove lati umani assopiti e menti tese portate a volte all'esasperazione dalla grandezza del compito che gli è stato riservato: la possibilità di vincere la Guerra e salvare vite.
E' un gioco uno contro uno nonostante si tratti di un "lavoro di gruppo", la mente di Alan contro Enigma, ed è tutto un ragionamento che ci viene spiegato con voce fuori campo mentre i bombardamenti della guerra prendono il sopravvento davanti ai nostri occhi. E' una corsa contro il tempo, la missione vacilla e il compito diventa sempre più difficile da portare a termine.
Le sfaccettature che il maestoso Benedict Cumberbatch da ad Alan Turing sono molteplici in ogni momento, il suo percorso fin dal momento in cui rimane ferreo sui suoi pensieri e incentrato su sè stesso è tortuoso e difficile, soprattutto per ciò che concerne il rapporto con i propri colleghi, un rapporto che non aiuta di certo per il compito e l'obiettivo che si sono posti.
La pellicola viaggia nel tempo, scavando nel passato del matematico e facendoci capire dove i suoi demoni sono nati e dove la sua passione per la crittografia è venuta alla luce, dimostrando quanto a volte è il demone che spinge le persone a volere di più e a fare cose che nessuno mai si sarebbe aspettato.
Il genio assorbe tutto ciò che gli si rivela intorno, silenzioso e taciturno, capendo però nel frattempo dove deve agire e in che modo deve agire:
"E se invece solo una macchina potesse battere un'altra macchina?"
Da sottolineare miliardi di volte, la bravura, la grandezza e il talento di Benedict Cumberbatch (uno dei miei attori preferiti in assoluto) che regala un interpretazione che scava in tutte le sfumature del genio tormentato e alienato nella sua fragilità ed emotività e che gli ha regalato la nomination all'Oscar nel 2015 come "Miglior attore protagonista". Non male la prova di Keira Knightley che si cimenta in un ruolo non facile per ciò che la sua figura rappresenta a livello di motivatrice e soprattutto, per essere stata l'unica donna del cast, che in qualche modo incentiva la collaborazione del gruppo di Alan Turing partecipando e trasformando l'atmosfera. Nel cast anche il magnifico Charles Dance nel ruolo del Comandante Alastair Denniston, Matthew Goode e Mark Strong. Spettacolari ed evocative le musiche di Alexandre Desplat che regala ancora una volta brividi trasportandoci attraverso le note di archi, violini e pianoforti.
La sregolatezza del genio sta nel concepire il mondo in tutt'altra maniera rispetto alle persone comuni, ma non è stereotipato, perchè il genio può rimanere sè stesso e cambiare nel frattempo. La storia di Alan Turing non è solo la storia di colui che inventò il primo computer, ma anche la storia di una persona che è riuscita a battere i propri limiti e che grazie alla riscoperta di alcuni fondamentali importanti della vita è riuscita a riscoprire sè stessa e il mondo intorno a sè. La sua mente lo ha aiutato, la forza dell'amicizia e ciò che l'unione può fare lo ha aiutato, il suo essere convinto di ciò che stava facendo contro tutto e tutti gli scettici intorno a sè lo ha aiutato. Alan Turing è ed è stato un eroe silenzioso che nell'ombra ha brillato di luce propria, conoscendo sè stesso e conoscendo il mondo intorno a sè, è una storia di introspezione e di genialità, perchè è così, non tutti gli eroi devono imbracciare delle armi per essere eroi.
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