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The Imitation Game

Regia di Morten Tyldum vedi scheda film

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La recensione su The Imitation Game

di barabbovich
7 stelle

All'inizio della seconda guerra mondiale i servizi segreti britannici reclutarono enigmisti, matematici, campioni di scacchi ed esperti di linguistica per cercare di decrittare il complicatissimo codice di Enigma, la macchina che i tedeschi usavano per cifrare i messaggi con i quali venivano pianificate le azioni belliche. Alla squadra che aveva avviato il lavoro senza risultati si unì il genio di Alan Turing (interpretato da Benedict Cumberbatch, che avevamo visto esordire a fianco di Keira Knightley in Espiazione e poi interpretare un altro eroe digitale ne Il quinto potere), il progenitore del moderno computer, l'uomo grazie al quale le forze alleate fermarono l'avanzata nazista, ribaltando l'esito del conflitto. Quell'uomo dalla pubertà difficile - gli anni della scuola vengono raccontati in flashback - di origini ebraiche, asociale e tracotante ma di un'intelligenza sconfinata, omosessuale e costretto a un matrimonio di facciata con una sua brillante collaboratrice e complice (la solita, insopportabile Keira Knightley, tutta mossette e sorrisetti), terminò la sua vita difficile - tra le accuse di doppiogiochismo con i russi (false) e quelle di omosessualità (vere) - con il suicidio, a soli 41 anni, mangiando una mela al cianuro (vi dice niente il marchio della Apple?). Partendo dalla biografia scritta da Andrew Hodges, il regista norvegese Morten Tyldum realizza un film dall'impianto assai classico ma avvincente, che coniuga la diffidenza atavica dei servizi segreti con quella di una società parruccona che costringeva gli omosessuali alla castrazione chimica, criminalizzandoli, e discriminando anche le donne. Il film ha l'indubbio merito di avere portato sul grande schermo la biopic di una delle figure più importanti dell'ultimo secolo, capace di salvare con la sua invenzione (un gigantesco macchinario elettronico chiamato Christopher) milioni di vite umane e, in seguito, di cambiare quelle di noi tutti. Premiato come miglior film al festival di Toronto.

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