Regia di Morten Tyldum vedi scheda film
La storia vera di un matematico inglese che, durante la Seconda Guerra Mondiale, inventa una macchina che gli permette di decifrare i messaggi dei tedeschi e di vincere la guerra. Verrà condannato per omosessualità e si suiciderà.
The Imitation Game riprende uno dei capitoli meno conosciuti e, per certi versi, più oscuri della storia inglese e lo fa creando nello spettatore un enorme interesse. Ciò è dovuto innanzitutto grazie ad un uso accurato della tensione drammatica, che pervade il film dall'inizio alla fine. Poi grazie alla caratterizzazione del protagonista: un essere diverso, geniale, tormentato ed emarginato, che ricorda un po' Forrest Gump, un po' Rain Man ed il Nash di A Beautiful Mind; la sua psicologia rimane sempre avvolta in un mistero che si svela gradualmente con l'evolversi della trama (e questo è dovuto soprattutto ad un Cumberbatch assai convincente) ed il rapporto tra il piano privato e pubblico del protagonista è sviluppato con abile maestria; insomma, è difficile non lasciarsi coinvolgere e non affezionarsi al protagonista. Infine funziona la denuncia sociale nei riguardi della democraticissima Inghilterra, che voleva combattere la tirannia nazista, senza accorgersi della discriminazione che effettuava nei confronti dei suoi stessi cittadini 'diversi'. Per farla breve, The Imitation Game è un film dal ritmo avvincente che risulta assolutamente appassionante; è tragico ma mai lacrimevole, inoltre è misterioso, intrigante e ricco di suspense. Qua e là si avverte qualche forzatura tipicamente hollywoodiana, ma possiamo passarci sopra.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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