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Savaged

Regia di Michael S. Ojeda vedi scheda film

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La recensione su Savaged

di undying
7 stelle

"Rape & revenge" con deriva horror e tanta azione. Dirige magnificamente Michael S. Ojeda, tecnico della fotografia saltuariamente prestato alla regia che qui anticipa il simile "The Russian Bride" (2018), altro adrenalico e spettacolare lungometraggio inedito in Italia.


locandina

Savaged (2013): locandina

 

Quando la giovane sordomuta Zoe (Amanda Adrienne Smith) riceve in regalo dai familiari una macchina nuova, decide di mettersi in viaggio attraverso il Grand Canyon per raggiungere il suo amante di colore Dane (Marc Anthony Samuel), con il quale ha in progetto di convolare a nozze. In prossimità di Acme, nel New Mexico, incrocia due apaches braccati lungo la strada da una banda armata guidata da West (Tom Ardavany) e Creed (John Charles Meyer), discendenti del brigadiere, generale, senatore ma soprattutto razzista, Joseph Rodman West. Non solo il tentativo di aiutare i due indiani, da parte di Zoe, fallisce ma lei stessa finisce vittima di una brutale aggressione venendo picchiata a sangue, rapita, violentata per poi essere scotennata e sepolta viva. La sua mano, emersa dal terreno, viene notata da Grey Wolf (Joseph Runningfox), un nativo americano che le presta soccorso, cercando di medicarne le ferite, al tempo stesso attuando un rito magico-sciamanico con evocazione di spiriti antenati. Zoe si rianima come uno zombi, posseduta da Red Sleeves, Grande Capo Apache noto in lingua spagnola come "Mangas Coloradas", vittima un secolo fa, assieme alla sua tribù, dello sterminio perpetrato dagli antenati di West. Acquisite le abilità di Mangas, ma con il corpo in via di decomposizione, Zoe avrà comunque modo di vendicare i torti subìti e, contemporaneamente, rendere giustizia ai nativi americani sterminati da Joseph Rodman. 

 

Adrienne Amanda

Savaged (2013): Adrienne Amanda

 

Il direttore della fotografia Michael S. Ojeda esordisce dietro la macchina da presa nel 2002, dirigendo il misconosciuto Lana's Rain, un film d'azione che racconta il dramma di una donna in fuga dalla guerra dei Balcani, destinata a ritrovarsi nei quartieri più malfamati di Chicago, coinvolta nella vita criminale del fratello. Dopo aver lavorato, come regista, per alcuni episodi di serie televisive perlopiù di guerra e azione, nel 2013 torna a dirigere questo Savaged, film estremamente personale tanto che si occupa anche della sceneggiatura (ispirata veramente da personaggi storici tipo Joseph Rodman West e Mangas Coloradas), assieme a Deon van Rooyen, cura il reparto fotografico e si dedica al montaggio. La storia di Savage è piuttosto semplice, segue il classico intreccio "rape & revenge" aggiungendo il tema soprannaturale. I personaggi sono dicotomici, esattamente polarizzati su posizioni etiche e morali contrapposte (semplificando: buoni o cattivi). Quel che rende imperdibile il film è lo stile del regista, in grado di trasmettere il senso di ingiustizia cui sono andati incontro i nativi americani, similmente ai neri (si sprecano le battute di cattivo gusto verso il fidanzato di Zoe) da parte di criminali razzisti che espongono, orgogliosamente, simboli nazisti nel loro covo, divertendosi a organizzare battute di caccia all'apache. Ojeda dirige perfettamente gli attori (tutti convincenti), punta sull'insolito aspetto della revenant - un cadavere vivente ma destinato a mutare per decomposizione con il trascorrere del tempo - e soprattutto gestisce il set in maniera originale, applicando abili movimenti di macchina, spericolate carrellate, steadycam incantevoli. Si aggiungano le molte scene splatter realistiche, combattimenti e sequenze di azione perfette a rendere il ritmo freneticamente scorrevole. Film potente, suggestivo, visionario e in grado di coinvolgere, pur su binari ben collaudati, inevitabilmente lo spettatore. La storia, fatte le dovute differenze di ambientazione e pure di genere, verrà ripresa in Revenge (Coralie Fargeat, 2017), mentre Ojeda riuscirà a ripetersi (per tematica, stile e tecnica) nell'altrettanto bello The Russian Bride (2018). Apprezzato da Quentin Tarantino, dedicato alla memoria di Jeff Conrad.

 

h280-994031

Savaged: Amanda Adrienne Smith

 

Curiosità 

 

Sullo schermo televisivo di Dane scorrono, in tempi diversi e per una manciata di secondi, Sua altezza si sposa (Stanley Donen, 1951), La vergine di cera (Roger Corman, Jack Hill,  Francis Ford Coppola e AA.VV., 1963) e The Street Fighter (Gekitotsu! Satsujin ken, Shigehiro Ozawa, 1964).

 

Adrienne Amanda

Savaged (2013): Adrienne Amanda

 

"La vendetta procede sempre dalla debolezza dell'animo, che non è capace di sopportar le ingiurie."

(Marguerite de la Sablière)

 

Trailer

 

F.P. 13/08/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 94'39")

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