Regia di Claude Sautet vedi scheda film
Un noir asciutto, quasi minimalista questo di Claude Sautet del '60 che si avvale di un cast di tutto rispetto che spazia da un giovane Jean Paul Belmondo (al suo quarto film di una lunga e straordinaria cariera) fino a Lino Ventura che già aveva affrontato il genere, anche se in una parte secondaria, ne "Il commissario Maigret", con un cameo anche per una giovane Sandra Milo in una breve ma incisiva interpretazione. Emerge soprattutto l'attenzione alla psicologia dei personaggi, in particolare nel tratteggiare l'apparente moralità del protagonista, rapinatore in fuga e con un suo progetto di "purificazione" nel perseguitare quelli che, da complici di una volta, si erano trasformati in suoi nemici e possibili traditori. Tutto questo nel quadro di un tentativo, quasi impossibile, di mantenere una parvenza di normale vita familiare portandosi appresso moglie e figli piccoli in questa fuga che non lascerà nè vinti nè vincitori. Essenziale nella forma come nei dialoghi ristretti all'osso, "Asfalto che scotta" si dimostra un noir d'altri tempi non travolgente ma che svolge onestamente il suo lavoro.
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