Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Dopo aver interrotto il franchise dei vari “Natale a...” Neri Parenti, dopo il buon successo di “Colpi di fulmine”, sembra aver trovato nei film a episodi, uniti esclusivamente da una determinata tematica, la sua nuova gallina dalle uova d’oro. In questo “Colpi di fortuna”, diviso in tre episodi, il tema è, ovviamente, quello della fortuna.
Il primo episodio, che vede due amici vincere alla lotteria ma smarriscono il biglietto e cercano di ritrovarlo, è decisamente il punto più basso del film sia per la completa mancanza di bravura recitativa di Luca e Paolo, sia per il mucchio di pubblicità inserite e sia perché si capisce che per arrivare alla mezz’ora si tira penosamente a campare. Una sorta di “Notte da leoni” completamente priva di gag e anche solo di momenti lontanamente divertenti.
Nel secondo, un ricco venditore molto scaramantico assume un traduttore iettatore per concludere un affare in Mongolia. Qui si salva solo De Sica, che ormai sa vendere il suo povero campionario di facce e comportamenti ma il resto, come nel primo episodio, è completamente da buttare. Qualche momentuccio ilare c’è ma nel complesso è un’altra sofferenza per arrivare alla fatidica mezz’ora.
Nel terzo e ultimo, un ballerino scopre di avere un fratello minore matto. Non ho assolutamente compreso cosa c’entri qui la fortuna, inserita alla fine ma senza nessun senso logico con il resto. Al di là di ciò, Lillo e Greg sono dei bravi comici, hanno i tempi giusti e hanno la verve necessaria, ma la scrittura è piena di momenti morti e, diciamocelo chiaramente, anche loro fanno fatica a costruire una mezz’ora davvero divertente. Appena salvabile ma è l’episodio migliore.
Chiaramente insufficiente nella sua interezza.
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