Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Per il 30 anniversario del cinepanettone Aurelio De Laurentis non si smentisce riproponendo sulla scia dello scorso anno una versione light del celebre format, appena variata nella struttura dall'aggiunta di un terzo episodio-in questo caso il primo in ordine cronologico-che si somma ai due già presenti nella versione gemella dello scorso anno. Al centro della questione c'è il tema della fortuna, declinata in alcune delle sue situazioni più tipiche, contrapposta al sostrato di credenze e di circostanze che la vulgata solitamente gli contrappone. Abbiamo così la vincita alla lotteria di Luca e Paolo abbinata alla perdita del biglietto milionario che ne assicura la riscossione, l'affare del secolo di uno scaramantico Christian De Sica messo a rischio dallo iettatore Francesco Mandelli, ed infine il lascito di una ricca eredità che Greg può ottenere dopo aver adottato Lillo, fratello misconosciuto e border line. Trame pretesto che a Neri Parenti bastano ed avanzano per allestire una serie di sketch fatti apposta per esaltare gli assoli della star di turno. Cosi seppure a scarto ridotto per l'austerity del minutaggio, a farla da padrone e' la comicità eccessiva e di maniera del mattatore De Sica, a stento trattenuta da una sceneggiatura che esalta la sua mimica facciale ma ne stempera il lato più scurrile. A fargli da spalla il trasformista e camaleontico Francesco Mandelli stravolto fisiognomicamente dalla maschera grottesca del suo personaggio, a cui si uniscono nei rispettivi segmenti le coppie televisive rappresentate dalle new entry di Paolo e Luca, piuttosto a disagio nell'episodio meno divertente del film, e Greg e Lillo, (già presenti in "Colpi di fulmine"), surreali e rarefatti nell'inserto più riuscito e fantasioso, chiuso nel finale dalla carambata di una rediviva Raffaella Carra'.
Uguale a se stesso a discapito delle molte imitazioni, "Colpi di fortuna" conferma pregi e difetti di un operazione che trae forza dalla propria riconoscibilità, e che per questo fa di tutto per mantenersi inalterata. Il risultato e' quasi paradossale, perché se i concorrenti tentano di camuffare una proposta che di fatto tradisce la matrice del filone originale, De Laurentis e soci si irrigidiscono sul canovaccio di un divertimento old school, che esaspera la diversità dei caratteri, la contrapposizione tra il protagonisti e le rispettive "spalle", le posture corporali strambe. Lo spettacolo appare usurato ma riesce ancora a strappare qualche risata.
Unico erede del b-movie italiano, "Colpi di fortuna" lo ripropone soprattutto dal punto di vista produttivo, improntato ad un'artigianalita' che si fa vanto di ricercare plausibilità attraverso location organizzate nel giardino di casa, oppure quando sfrutta gli agganci con l'attualita' calcistica, favorendo il connubio tra il passione pedatoria e quella cinematografica nell'episodio che apre il film, in cui ad essere coinvolto è addirittura il Napoli calcio, tirato in ballo quel poco che basta per stimolare la fantasia ed il campanilismo legato a quello sport. Nulla è da prendere sul serio tranne il responso del botteghino. Il seguito dipenderà esclusivamente da quello.
(icinemaniaci.blogspot.com)
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