Regia di Giorgio Serafini vedi scheda film
Nato in Olanda da genitori italiani, Giorgio Serafini è uno dei registi conazionali contemporanei che ho sempre stimato maggiormente. Dopo il GAME OF DEATH con Wesley Snipes e Gary Daniels del 2010 pare che la carriera del regista si sia concentrata quasi totalmente sui b-movie d'azione americani diretti al mercato dell'home video, avendone diretti diversi in questi ultimi anni. Vale la pena porre qualche annotazione anche sull'attore protagonista Dolph Lundgren, il quale nei tempi più recenti ha interpetato una quantità innumerevole di pellicole mostrando un rinnovato esntusiamo nelle recitazioni molto trascinante. Prossimamente sono in uscita tra gli altri A MAN WILL RAISE e SKIN TRADE, dove l'attore formerà un'interessante coppia inedita al fianco di Tony Jaa. Venendo a BLOOD OF REDEMPTION la storia vede Dolph Lundgren nei panni di Axel, una gurdia del corpo che fa coppia con Campbell (Vinnie Jones). I due lavorano per Quinn (Billy Zane) un ricco uomo d'affari la cui vita sembra essere perfetta sotto ogni aspetto. Costui è però soggetto a frequenti contatti con la malavita, così quando un losco intrallazzo finisce in sparatoria Quinn viene arrestato. Da qui l'impero dell'uomo crolla, vedendosi ucciso il padre e portare via gran parte del patrimonio economico. Tre anni dopo Quinn esce di galera, mentre Campbell ha preso il suo posto nella guida degli affari. Assieme alla fidanzata e al fedele Axel, Quinn comincia la sua lotta per riprendersi il trono perduto, ma quando Axel scoprirà di essere stato a sua volta tradito proprio da colui che sta aiutando la sua vendetta non esiterà a compiersi. In realtà il film non mostra particolari elementi di interessante, ponendosi sul livello medio dei numerosi titoli interpretati dai Seagal, Van Damme, Snipes, lo stesso Lundgren... girati dal 2000 a seguire. Dalla sua ha però un ritmo abbastanza sostenuto, qualche colpo di scena indovinato, una componente erotica piuttosto audace per un film del genere e degli attori di buon carisma come Lundgren e Jones su tutti. Inoltre la regia di Serafini si mostra attenta e curata, facendo ben risaltare le atmosfere rappresentate e le caratterizzazione dei personaggi. Sono convinto che il regista potrebbe lavorare senza deludere anche a produzioni di maggior richiamo, ma si sa che è un ambiente un po' chiuso. Nel complesso è un titolo che può essere guardato volentieri, anche se di film simili nella storia e nelle situazioni ve ne sono a decine.
Buona
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