Regia di Giuseppe Bertolucci vedi scheda film
Un magistrato viene ucciso da un commando di terroristi a Venezia. A sparare è una donna (Lina Sastri) che durante l'operazione ha anche eliminato un suo compagno di lotta. La terrorista cerca di non dare nell'occhio, tornando a una vita normale. La sua balia (Alida Valli) capisce e lascia la casa nella quale ha vissuto dopo 40 anni. La sorella del compagno morto (Giulia Boschi), che vive accampata in una roulotte dopo il terremoto in Irpinia, mette sulla giusta strada gli inquirenti che stanano la ricercata proprio quando questa si trova di fronte al copro suicida della madre (una Lea Massari indimenticabile, mai tanto brava).Davanti alle domande del giudice (Mariangela Melato), che dalla piccola figlia ha appena appreso di venire tradita dal marito, la donna comincia a fare i nomi dei suoi compagni. Film tutto al femminile "di gran classe" (Kezich) densissimo nella trama, ricco di suggestioni ed intrecci che si scambiano di continuo sulle linee parallele del pubblico e del privato. Da un regista profondo (autore anche del soggetto; la sceneggiatura è scritta a quattro mani con Vincenzo Cerami, dalla cui penna era già uscito un altro capolavoro sul terrorismo, quel Colpire al cuore firmato da Gianni Amelio) e di grande cultura ed intelligenza, uno dei film memorabili sugli anni di piombo. Francesca Archibugi era assistente alla regia; Anna Di Francisca segretaria di edizione.
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