Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Il solito poliziesco crudo e violento - nelle immagini, nei dialoghi, nelle situazioni trattate - che in quegli anni andava per la maggiore; il solito commissario tutto d'un pezzo (il solito Enrico Maria Salerno, bravissimo come al solito), i soliti criminali senza scrupoli, le solite minorenni di cui abusare facilmente, le solite scene di nudo e di sangue. Davvero, difficile trovare qualcosa di originale in questo copione di Fabio Pittorru e Massimo Felisatti, diretto pur senza grossi sgarri dal mestierante Caiano, giunto al poliziesco truce all'italiana dopo la solita gavetta in compagnia dei soliti Zorro, Ercole, Ringo e pure dopo il decamerotico I racconti di Viterbury, che ha dalla sua, per lo meno, un titolo simpatico. Qui non si è riusciti a trovare neppure quello: e infatti l'appeal della pellicola è prossimo allo zero. La trama ha comunque uno svolgimento serrato e moderatamente verosimile, d'altronde la coppia di sceneggiatori non è poi così male. Fra gli interpreti, oltre al già citato Salerno, troviamo Gabriele Ferzetti, Ettore Manni, Antonio Sabàto, Elio Zamuto; ci sono anche Ilona Staller e Bedy Moratti. Musiche bruttarelle di Coriolano (Lallo) Gori, autore in precedenza per lavori di Fulci, Orlandini e simili, spesso con Franco e Ciccio come protagonisti. 2,5/10
L'omicidio di una sedicenne, figlia di un noto chirurgo, genera scandalo e mistero: la ragazzina, si scopre, era incinta di tre mesi. Un guardone aiuta la polizia a districarsi nel complicato caso; altri testimoni si rivelano, ma vengono sistematicamente uccisi.
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