Regia di Mariano Barroso vedi scheda film
Il 43enne Nacho usa la manipolazione, il ricatto e il suo fascino sulle donne per uscire dai guai, proclamando la sua incontestabile innocenza davanti al "complotto cosmico" che lo perseguita. Storia di un "cattivo ragazzo" bugiardo patologico ma troppo stupido per essere un vero criminale. Ottima la sceneggiatura e l'interpretazione.
Tutte quante, prima poi, abbiamo conosciuto un Nacho, e se dotate di un minimo di perspicacia ce la siamo data a gambe il più presto possibile.
Ha più di quarant'anni ma psicologicamente non è mai uscito dall'adolescenza. Le donne non le ama, le collezionea e le usa finché soddisfano i suoi bisogni, poi passa oltre. Nonostane la fama di Don Giovanni l'unica donna a cui è indissolubilmente legato è mammà, soprattutto perché è sempre pronta a firmargli un assegno. Non è un nullafacente, è veterinario e quando vuole lavora con impegno - ora nella fattoria del suocero - ma non disdegna di infilarsi in attività non proprio lecite che gli permettano guadagni facili. Solo che non è abbastanza furbo da sapersi scegliere i compagni di malefatte, e quando i balordi fanno andare tutto a rotoli fa la vittima: non è mai colpa sua, è il mondo che ce l'ha con lui. L'unica cosa che lo terrorizza è l'idea di andare in carcere: dopo l'ultimo colpo miseramente non riuscito ai danni del temibile suocero - organizzato con un'amante ventenne apparentemente più furba di lui, ma altrettanto casinista - si rivolge, senza successo, alla sorella e ad una sua ex noto avvocato. Alla fine si rivolge a una psichiatra, non per crescere e confrontarsi con la realtà, ma per tentare di corromperla perché gli rilasci un certificato di temporanea infermità mentale che gli eviti la galera.
Troppo irrimediabilmente stupido per essere un vero criminale, è in bugliardo patologico che, come un Fabrizio Corona in versione ridotta, usa la manipolazione, il ricatto e il suo fascino sulle donne per uscire dai guai, proclamando una - a suo dire - incontestabile innocenza davanti al "complotto cosmico" che lo perseguita.
Insomma un personaggio fra il penoso e il ridicolo, a cui dà volto e corpo il non particolarmente bello né fascinoso ma molto bravo Eduard Fernandez. Attraverso gli incontri con 6 donne della sua vita, grazie anche all'ottima sceneggiatura (Premio Goya 2014, di Alejandro Hernández e del regista Mariano Barroso) ispirata ad una serie in 6 puntate per la tv, riesce a dare vita ad un sapido ritratto di questo Peter Pan di seconda categoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta