Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Remake di una serie TV spionistica degli anni'60 nata sull'onda del successo dei film di 007, racconta dell'improbabile alleanza tra un agente americano della CIA e un corrispettivo russo del KGB, di malavoglia e per pura necessità all'inizio, durante il periodo della guerra fredda.
Carino. E anche abbastanza divertente, ma mi aspettavo decisamente qualcosa di meglio o, per meglio dire, mi aspettavo comunque un film più alla Guy Ritchie mentre, in realtà, si è dimostrato come una specie di giostra vintage.
Il problema è che Ritchie è più preoccupato di ricostruire il glamour e il fashion vintage di un'idealizzata atmosfera sixties che a costruire un intreccio vero e proprio, volutamente strutturato attorno a raffinati stereotipi ed espedienti datati di un cinema di genere, quello appunto spionistico, con cui semplicemente si diverte a giocare.
Inevitabile quindi il maggior risalto all'ambientazione o all'atmosfera glamour in cui fa muovere i suoi personaggi, infondendo al tutto uno stile "sui generis" fatto di split screen molto fumettistici, ralenti e ricercati ma spesso inutili iterazioni di scene, alleggerendo poi il tutto con un pizzico di humour.
Humour che sembra cucito addosso ai suoi fascinosi protagonisti, uno strabordante (inteso però solo fisicamente) Henry Cavill e un glaciale (inteso anche come recitazione) Armie Hammer, in realtà semplici manichini a uso e consumo della storia e in quanto tale perfetti nel veicolare la supremazia dello stile e della forma sulla sostanza.
E che si rivela purtroppo essere anche lo specchio esatto della effettiva natura di questo prodotto.
Ottima la protagonista Alicia Vikander, attrice in ascesa (Lara Croft permettendo), che spesso sullo schermo ruba la scena ai "veri" protagonisti mentre fa un pò tenerezza ritrovare un invecchiato Hugh Grant come futuro capo della neonata organizzazione U.N.C.L.E.
VOTO 5,5
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