Regia di Harold Becker vedi scheda film
Alfredo James Pacino noto Al, attore di formazione teatrale esordisce al cinema nel ’71 con PANICO A NEEDLE PARK nei panni di un tossicodipendente, un anno dopo viene scritturato da Francis Ford Coppola per il ruolo di Michael Corleone nell’epocale IL PADRINO. Con il secondo capitolo della saga IL PADRINO – PARTE II diventa protagonista assoluto e viene consacrato star internazionale. Le successive interpretazioni hanno confermato un carisma unico, un’aderenza totale ai più svariati personaggi: il poliziotto onesto del dolente SERPICO, lo sbandato de LO SPAVENTAPASSERI, il rapinatore nevrotico e gay di QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI, il devastante gangster di SCARFACE, il cinico venditore di AMERICANI, lo strepitoso boss in cerca di redenzione di CARLITO’S WAY, l’eccellente esordio alla regia dello sperimentale RICCARDO III – UN UOMO UN RE, lo zelante poliziotto contrapposto al ladro R.De Niro di HEAT – LA SFIDA. Proprio in quest’ultimo ruolo di sbirro, Pacino ha sempre dato il massimo (vedi anche INSOMNIA) come in SEDUZIONE PERICOLOSA del 1989. All’epoca l’attore italoamericano era assente dal grande schermo da quattro anni, dedicandosi in quel lasso di tempo al suo primo grande amore, il teatro, passione che ancora oggi alterna volentieri al cinema. Frank Keller è uno stropicciato poliziotto al ventesimo anno di carriera, è separato e amante della bottiglia, vive per il lavoro e quando incappa in un difficile caso di omicidi accomunati dagli stessi indizi (uomini assassinati dopo un incontro con una donna contattata tramite rubrica per cuori solitari) si innamora dell’affascinante Ellen, sospettata di essere l’omicida in questione. Affiancato nelle indagini dal corpulento e vivace collega Sherman scopre il colpevole in un inaspettato colpo di scena pre-finale non prima di alcuni sbandamenti investigativi e sentimentali. Diretto dal convenzionale ma non dozzinale Harold Becker, SEDUZIONE PERICOLOSA si nutre di una buona trama poliziesca, assoli di sax tipicamente anni ottanta, delle effusioni tra i due protagonisti e soprattutto del trio di interpreti: la sinuosa Ellen Barkin, il pacioso e grande in tutti i sensi John Goodman e l’impeccabile Al Pacino, bravo nel lasciare spazio ai colleghi e nel tenere la scena con la sua recitazione ricca di sfumature e umanità autentiche.
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