Regia di Harold Becker vedi scheda film
Torbido, insinuante, e cupo come ogni noir che si rispetti. A distanza di anni ha il carisma dei classici e le atmosfere di Cornell Woolrich (la sposa in nero) e Simenon senza Maigret. Se il sesso non è un gioco, figuriamoci l'amore...
Torbido, insinuante, e cupo come ogni noir che si rispetti. Mitico, perchè affonda le sue robuste radici - non c'è spazio per fiori e ghirlande, sono già marciti - nelle atmosfere letterarie di Cornell Woolrich (la sposa in nero) e Simenon (amor fou). L'ombra del disfacimento dei rapporti e delle relazioni qui si è già materializzata. Il mondo, si sa, si regge sul dolore degli ultimi: la scena della retata, che spacca il fim come una accetta, è un rivolo di esistenza che resiste al nulla. Sceneggiatura impeccabile, la storia "gialla" è una cornice gustosa, ma il ripieno di sguardi di silenzi e di dettagli sulla fragilità dei sentimenti è il succo del cinema. Poesia nera.. declamata da attori in stato di grazia. Cito solo John Goodman, rimbomba nello schermo e negli occhi con la sua amara, irrinunciabile, felicità. Come spesso accade il titolo italiano è un'aberrazione. "Sea of love" (ripresa anche da Iggy Pop) continua a girare sul piatto anche ben oltre il the end.
"la morte non è niente d'orribile" ..l'amore sì. Un film bellissimo
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