Regia di Claudio Bondi vedi scheda film
una grossa balena arenata sulla costa cilena di un poverissimo villaggio di pescatori per rossellini diviene spunto per parlare di ricchezza e povertà. siamo nel 1971 e rossellini è in cile per intervistare allende. a distanza di quasi 40 anni claudio bondi, allora giovanissimo collaboratore scelto proprio dal maestro, ripercorre la genesi del progetto. con l'aiuto del figlio renzo e di altre personalità del cinema e non cerca di ricomporre le motivazioni e l'urgenza di un progetto cinematografico correlato all'urgenza di un decennio e di sconvolgimenti politici che di lì a poco avrebbero sconvolto un paese e il suo popolo. interessante anche vedere e sentire da coloro che hanno conosciuto rossellini, come questo avesse l'esigenza di trasmettere il proprio sapere, per formare cineasti in grado di sapere guardare e vedere la formazione e la costruzione di una ripresa. cosa vedere in ciò che l'occhio apparentemente delimitato della camera, mostra, per poter dire molte più cose di ciò che ad una prima vista si potrebbe catturare. e così anche il semplice fatto di un grosso cetaceo morto su di una spiaggia si trasforma in qualcosa di più globale che un semplice grosso cetaceo arenato su di una spiaggia. il fatto che poi i poveri pescatori non sappiano approfittare di un casuale quanto provvidenziale dono della natura, che lentamente si sta riprendendo facendo putrefare la carcassa fino a quando questa dalla sera alla mattina sparisce, trasportata dalla marea, è sinonimo come ci spiega un economo, dell'economia mondiale che se ne frega dei singoli e tutto si accaparra. trovo interessanti i film sui progetti abortiti, fatti a distanza di decadi, utilizzando testimonianze o spezzoni come nè "l'enfer" di clouzot. il film anche se non con l'occhio di chi lo aveva pensato, vede la luce di una sala(ma più spesso di uno schermo televisivo)grazie a collaboratori o appassionati. lo stesso progetto che non potrà mai essere lo stesso progetto semplicemente perchè non è andato in porto o il regista era troppo coinvolto e non riusciva a terminarlo. la balena come un elefante in una cristalleria, invade con la propria stazza ingombrante la mente e i pensieri del regista e non rimane spazio per nient'altro, trasformandosi forse in un'ossessione tale, da rendere il progetto irrealizzabile. nell'idea di rossellini però un segno di speranza. se dal grano non sempre viene del pane, comunque viene sempre farina. e dall'avvallamento dell'enorme corpo della balena tornato al mare per terminare il suo ciclo e venire riassorbito, pullula una quantità di granchi di cui i poveri pescatori possono tornare a cibarsi come prima di venir abbagliati e accecati dalla ricchezza improvvisa di quel grosso cetaceo.
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