1971: Roberto Rossellini scrive il soggetto per un film destinato alla regia del suo allievo Claudio Bondi. E' un film su una balena spiaggiatasi in Cile, episodio realmente accaduto mentre Rossellini si trovava in Sudamerica; non se ne farà nulla, ma quasi 40 anni dopo Bondi girerà questo documentario per parlare di quel soggetto, del suo rimaneggiamento, di quell'epoca e, naturalmente, di Rossellini stesso.
Documentario senza mezzi termini, puramente agiografico nei confronti di un regista d'altronde meritevole di tanti elogi e tributi: Roberto Rossellini. Se il tono perennemente entusiastico con cui gli intervistati parlano del padre del neorealismo è a conti fatti stucchevole, comunque l'argomento di base del film risulta interessante per la sua scarsa notorietà e perchè offre la possibilità di indagare e approfondire, attraverso le testimonianze di chi c'era e Rossellini l'ha ben conosciuto o studiato, l'opera e il pensiero del regista. Enrico Ghezzi (che raramente si presta a comparire di persona - al di fuori delle proprie trasmissioni, si intende), Adriano Aprà, il sociologo Franco Ferrarotti, Roberto Herlitzka, Renzo Rossellini ed Emidio Greco sono chiamati a dire la loro; la rievocazione della vicenda fonde una certa, inevitabile nostalgia con un'attendibilità assolutamente ad alti livelli. Forse un'ora di durata, visto che si parla sostanzialmente di un semplice aneddoto, è un po' esagerata. 5/10.
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