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Sedici anni

Regia di Tiziano Longo vedi scheda film

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La recensione su Sedici anni

di undying
3 stelle

Debutto in regia per Tiziano Longo, qui coinvolto in un lento e monotono dramma che non eccede in nessun campo (fotografia, regia e scenografie), procedendo lentamente verso una conclusione -per l'epoca- scioccante.

 

locandina

Sedici anni (1974): locandina

 

Francesca (Ely Galleani) è una graziosa adolescente turbata dalla condizione familiare: la madre (Eva Czemerys), sta divorziando e convive con l'amante Sergio (Anthony Steffen). Lentamente scopre di provare attrazione per il maturo patrigno.

 

scena

Sedici anni (1974): scena

 

La famiglia (poco) cristiana (già all'epoca, figuriamoci oggi) è qua rappresentata anticipando noti cliché, purtroppo mal orchestrati da una regia distratta, una sceneggiatura poco curata (soprattutto nei dialoghi) e scenografie molto modeste. Tiziano Longo debutta così in un genere che poi diventa l'unico frequentato (seguiranno: Prova d'amore, Lo stallone, Mala, amore e morte e Peccatori di provincia). Sedicianni, nonostante il piccante argomento trattato e un cast di tutto rispetto, non riesce mai a decollare restando appiattito in un immobilismo sospetto. Ovvero nell'ipocrito perbenismo che in realtà ne sta alla base.

 

scena

Sedici anni (1974): scena

 

I nudi sono rarissimi e più in genere la storia si sviluppa in maniera monotona e priva di spettacolo. La Galleani è molto brava, oltreché bella, ma non può in alcun modo contribuire a risollevare dalla noia un film girato fiaccamente. Perchè oltre alla lentezza endemica dovuta ad una sceneggiatura da telenovela, pure la tecnica del regista non si discosta da uno stile anonimo e minimalista. Si può giusto segnalare che, caso unico nel panorama del cinema (soprattutto sexy) italiano, qui la prospettiva di chi osserva dal buco della serratura è completamente capovolta: ovvero l'adolescente Francesca spia morbosamente, mentre è nudo sotto alla doccia, il maturo patrigno. 

 

scena

Sedici anni (1974): scena

 

Eva Czemerys: un'attrice bollente 
In arrivo dalla (ex) Cecoslovacchia, patria di origine, la bella Eva Czemerys trova notorietà in Italia grazie ad un film di Rossati (Bella di giorno, moglie di notte, 1971), anche se - in una breve particina - era già apparsa nell'horror tedesco Le streghe nere (Adrian Hoven). A Rossati spetta il merito di averne saputo valorizzare, soprattutto nel successivo La gatta in calore (1972), il fascino sprigionato principalmente da un volto particolarissimo, segnato da una bocca sensuale e ammiccante. Eva Czemerys partecipa attivamente alle produzioni italiane, dalle più strampalate (Poppea... una prostituta al servizio dell'Impero) a quelle insolitamente drammatiche (Cristiana, la monaca indemoniata). Due gialli la ospitano tra le protagoniste, L'arma, l'ora e il movente e L'assassino ha riservato nove poltrone: in quest'ultimo ricopre il ruolo di lesbica, particolarmente indicato dai tratti quasi androgini del viso; sorte, quella omosex, che l'attende anche nel controverso Diario segreto di un carcere femminile. Sulla falsariga di Bella di giorno, moglie di notte, Luigi Russo le attribuisce ruolo analogo in Morbosità. Ritroviamo quindi la bella attrice coinvolta in questo drammatico Sedicianni e nello straniante (per via della presenza di Mino ReitanoUna vita lunga un giorno. A metà anni Settanta il destino sembra riservargli una svolta artistica: prende parte, infatti, al feulleuton diretto da Luciano Ercoli, Il figlio della sepolta viva, e - soprattutto - a Perché si uccide un magistrato di Damiano Damiani. Ma si tratta, purtroppo, di due eccezioni destinate a rimanere isolate. Una delle sue ultime apparizioni risale al lontano 1983: la ritroviamo, in un piccolo cammeo, nel film di Enzo G. Castellari Fuga dal Bronx (è la madre del protagonista Mark Gregory). La sua scomparsa dalle scene è stata, a lungo, avvolta nel mistero: oscillando tra macabre ipotesi (sarebbe morta a metà degli anni Novanta, stroncata da malattia incurabile) e fantasiose teorie (risiederebbe a Roma, impegnata attivamente in assistenza di bambini e anziani bisognosi). Noi vogliamo immaginare/credere essere vera la seconda ipotesi... 

Filmografia essenziale di Eva Czemerys
Il fuoco sulla pelle (1985) 
Fuga dal Bronx (1983) 
Roma drogata: la polizia non può intervenire (1975) 
L'assassino ha riservato nove poltrone (1974) 
Il figlio della sepolta viva (1974) 
Morbosità (1974) 
Perché si uccide un magistrato (1974) 
Sedicianni (1974) 
Diario segreto da un carcere femminile (1973) 
24 ore... non un minuto di più (1973) 
L'arma, l'ora, il movente (1973) 
Una vita lunga un giorno (1973) 
Cristiana monaca indemoniata (1972) 
Poppea... una prostituta al servizio dell'impero (1972) 
All'onorevole piacciono le donne (Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia) (1972) 
La gatta in calore (1972) 
Bella di giorno moglie di notte (1971)

 

locandina

Sedici anni (1974): locandina

 

F.P. 19/08/2019 - Versione visionata: Vhs MVP (durata 91'47")

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