Regia di Tiziano Longo vedi scheda film
Un'adolescente non riesce ad accettare in alcun modo la separazione dei genitori. Quando la madre trova un altro uomo, poi, le cose peggiorano perfino. Intanto la ragazzina sente la necessità di scoprire l'universo maschile, perchè no?, proprio grazie all'amante della madre.
Sedicianni - così, senza spazio fra le due parole, nei titoli di testa della pellicola - è un blando filmetto erotico che si arroga pure qualche pretesa di indagine psicologica e sociologica, figlio tardivo di un Sessantotto all'italiana nel quale le conquiste femminili erano pur sempre concessioni del maschio patriarca e padrone. Tiziano Longo è alla seconda regia e, per quanto negli anni successivi ci possa riprovare con insistenza, non è portato per stare dietro la macchina da presa, nè migliorerà con la pratica; non è solo colpa dell'insulsa sceneggiatura di Piero Amati, Bruno Torregiani e del regista stesso, se l'opera non funziona in alcun modo. Non è un lavoro di approfondimento psicologico adolescenziale, poichè tale materia viene trattata con approssimazione vergognosa; non è il racconto di un dramma familiare come l'ultima sequenza potrebbe lasciare supporre, perchè il tono di tutto il film è realmente leggerissimo; non è neppure una pellicola sporcacciona voyeurista buona per qualche episodio onanista domenicale, perchè l'eros è qui elargito un tanto al chilo, con fare sgraziato, maldestro. Fra gli attori (parola grossa, dato il caso): Eva Czemerys, Ely Galleani, Stefano Oppedisano e Anthony Steffen; totalmente fuori luogo George Ardisson, meritevole di ben migliori collocazioni cinematografiche. In 4 anni, fra il 1973 e il 1977, Longo diresse 7 film: tanto per dare l'idea dei suoi criteri quali-quantitativi. 1,5/10.
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