Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
E' un tesissimo dramma marinaro, che quasi ci intrappola anche noi su quel sinistro vascello immerso nella nebbia. Il film è girato quasi tutto su di esso, ma non per questo ne risulta impoverito nella trama o nell'interesse. Edward G. Robinson dà una buona interpretazione del capitano megalomane e sadico, ma anche pazzo. In fondo non è un ruolo molto diverso da quello di capo gangster in "Piccolo Cesare". I suoi attacchi di forte mal di testa - il quale è in diretta relazione con la sua follia - ricordano da vicino il personaggio di James Cagney in "La furia umana", che è pure pazzo e megalomane. Qui il capitano trasforma la nave che comanda in una specie di piccolo inferno, fatto di crudeltà inutili, punizioni spropositate, sopprusi, angoscia, e terrorismo psicologico. Il film dà anche un ritratto abbastanza approfondito del suo personaggio, il quale risulta in particolare dai dialoghi con il malcapitato scrittore. Il resto della ciurma sono per la maggioranza tipi loschi, violenti, e senza il minimo sentimento di umanità, come lui. In particolare si distingue il cuoco o mozzo di bordo, che è proprio un tipo crudele e sgradevole. Tanto di cappello all'attore (di cui non ricordo il nome), che era poco abituato a parti negative. Era infatti un caratterista di Hollywood che di solito faceva ruoli di simpatico ubriacone o di arzillo vecchietto.
L'unica donna del film è Ida Lupino, in un ruolo ambiguo di evasa dal carcere, ma anche di persona con un fondo buono dentro di sé. L'attrice è al massimo della bellezza.
Sceneggiatura senza problemi di Robert Rossen, e regia dell'affidabilissimo Michael Curtitz.
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