Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Che Wenders abbia perso smalto negli ultimi anni é abbastanza chiaro e direi fisiologico. E purtroppo questa sua ultima fatica non fa eccezione.
I temi trattati nel film, tra i più utilizzati ed abusati , dovevano spingere l' autore ad utilizzare al meglio le sue indubbie qualità e non cadere nella superficialità e nell' irrisolto.
Persino il tema religioso, uno di più cari al regista, é appena accennato e non aiuta assolutamente a capire o perlomeno ad intuire come abbia fatto a superare un tale dramma, questo naturalmente nell'ipotesi, data per scontata, che il protagonista stesso abbia un animo sensibile, ma persino ciò é poco chiaro.
E a nulla valgono alcuni virtuosismi tecnici(i primi piani con le variazioni di profondità di campo) che vorrebbero(?) esprimere i cambiamenti di prospettiva del protagonista, inutili e alquanto fuori luogo, specie se non supportati da adeguate "profondità d'animo": Franco si limita ad un' unica espressione per tutta la durata della pellicola e non fanno di meglio i non protagonisti.
Per non parlare della sensazione della breve durata del film insufficiente a sviluppare adeguatamente tali percorsi spirituali, quando invece parlando di cinema ne si sottolinea spesso la eccessiva lunghezza.
In poche parole, una totale delusione.
Il Wenders di una volta con un spunto di questo genere avrebbe masticato e risputato un piccolo capolavoro anche in soli 60 minuti.
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