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Aningaaq

Regia di Jonas Cuarón vedi scheda film

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La recensione su Aningaaq

di mck
7 stelle

* * * ¼

A Ham Radio Film, ovvero : ci sono 4 comuni in Groenlandia e una Comune spaziale lassù.

“ Houston, Houston, please confirm identity. Houston, you’re coming in over an A.M. frequency, copy ? ”
Ryan Stone ( AstroCosmoAmatrice )

 

( © Google Maps - Ilulissat )


Prima di tutto sarebbe meglio che assisteste a Gravity.
Poi, ecco il cortometraggio di Jonás Cuarón ( il figlio di Alfonso, co-soggettista e co-sceneggiatore del film-corpo gravitico principale ).

Dottoressa Ryan Stone (Voce) – Sandra Bullock
Aningaaq – Orto Ignatiussen
Madre del Bambino – Lajla Lange

Fotografia ( Alexis Zabe ) : quasi perfetta nel gestire la profondità di campo del set e il contrasto tra le sfumature naturali e gli elementi di artificialità antropica [ NdA : col senno di poi ( lo giuro, me ne sono accorto-ricordato solo dopo ) verrebbe da dire : '' E ti credo ! ", ché Alexis Zabe è stato il direttore della fotografia di "Stellet Licht / Luz Silenciosa" e di "Post Tenebras Lux" di Carlos Reygadas, nonché di "Lake Tahoe" e del videoclip "Ugly Boy" per Die Antwoord, e va beh...]. 

Soggetto/Sceneggiatura e Montaggio ( Jonás Cuarón ) : se lo script è una talea piantata direttamente nel permafrost che ha attecchito ed è subito fiorita fruttando, il montaggio ha minime pecche ( uno stacco anticipato verso la fine...ma è l'occhio di chi guarda, o forse un bruscolino ).

Musica ( Steven Price ) : risuona fin qui da Gravity, e si accosta con pudore e si adatta con grazia al nuovo ambiente.

Costo Gravity  :  90 minuti  :  100 milioni di dollari
Costo Europa Report  :  90 minuti   : 10 milioni di dollari
Costo Aningaaq  :  6½ minuti  :  100 mila dollari

 

''A proposito'' di Neil Young ( vedi più sotto, alla fine ) - ma non ''quel'' Neil Young -, qui di seguito ho posto un link ad una bella pagina semi-esaustiva sul cortometraggio in questione : http://www.jigsawlounge.co.uk/film/reviews/aningaaq/

Testa-
https://www.youtube.com/watch?v=0zcYkuIzzy8

 
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“ Mayday...Aningaaq. Aningaaq, Mayday…”
Aningaaq ( RadioAmatore )

MONDO CB. 

 

Ham Radio anche nella sperduta Città Metropolitana di Ilulissat, che interpreta il personaggio del f-i/u-nzionale fiordo di Sikvivitsoq.

Abbandoniamo per il breve lasso di tempo di un cortometraggio-spinoff, ch'è la realizzazione totale di un controcampo ad una singola scena del film-genitore -[ pratica bipartita - a prescindere dal rapporto di sperequazione quantitativa così tanto sbilanciato : il film-figlio è solo una ''cisti'' all'interno del corpo del film che lo ha ''procreato'', quasi una rigaglia, un cascame, un lacerto : prezioso - che assume la valenza di un caso più unico che raro : per fare degli esempi recenti, ma equilibrati, proporzionati e completantisi : "Smoking / No Smoking" ( ma è un ''falso'' controcampo, direi ''quantistico'' ) di A. Resnais e ''the Disappearance of Eleanor Rigby - Her/Him/Them" di N. Benson ]-, tutti quei detriti orbitanti lassù ognuno nel suo piccolo a fare da Stella di Betlemme per ogni nuovo nato sulla Terra da qui all'Eternità e lasciamo l'affollamento orbitale di tele-radio comunicazioni
( “ Quanti satelliti sono stati coinvolti ? ”
“ Tutti ! Tutti quanti ! ”
“ Eh la Madonna ! ” ),
salvo poi ben presto riprenderlo grazie alla magia delle AM ( Onde – lunghe, medie, corte - a Modulazione di Ampiezza ), che rimbalzando tra gli alti e i basso strati atmosferici e venendo riflesse dalla ionosfera facendo più e più volte il giro del mondo ( e del Sistema Solare, e della Galassia, e dell'Universo, s'è per questo ) giungono infine anche ad Aningaaq, in contatto col mondo ( ma che, al contrario forse dei suoi figli, se dovesse trovarsi in difficoltà nel bel mezzo del nulla ghiacciato senza GPS funzionante saprebbe come sopravvivere e fare ritorno a casa ).

 

( Aningaaq )

( Gravity )

MOTO APPARENTE.

Siamo ancora ( sempre ) in orbita, ma non lo sappiamo.
Oppure (eppure) sappiamo bene che (non) è così, ma ugualmente lo percepiamo.

C'è luce ovunque, anche qui, non pura e incontaminata come lassù - all'egual distanza dallo superficie dello zero altimetrico di quella che passa tra la Mole Antonelliana e l'Arena di Verona - senza il conforto della protezione atmosferica, che trasforma la prepotenza dei 15 milioni di gradi Kelvin del nucleo solare - che si sono fatti strada per milioni di anni sino in superficie ed ora sbattono sulla ISS con tutto il portato della loro (in)costante (ir)radianza blandamente smorzati solo dalla distanza percorsa solcando per intero l'Unità Astronomica di base Terra-Sole - nei canonici ±5000°K equatoriali, qui ai poli un poco più abrasa ancora col diminuir dell'angolo d'incidenza : lattiginosa, ovattata, pallida e al contempo accecante, caliginosamente ghiaccia, bianca, panica.


C'è aria ovunque, gelida e tersa, limpida e respirabile, ricca d'ossigeno e intensamente comburente, non artificiale, non stantia, non condizionata, non riciclata : libera ! E in continuo perenne ripristino grazie a GreenLand lontane ( terre amazzoniche, siberiane ed africane, e deserti di ghiaccio : misteri del linguaggio e delle lingue, delle coincidenze, dell'eccezioni che confermano le regole, dell'interpretazione, della denominazione, della Prima Impressione spesso erronea : sarebbe come, sbarcati al Lido di Venezia in Settembre, battezzare l'Italia CineLand ) così come e più all'attività di fotosintesi delle alghe verdi negli strati superficiali di mari e oceani (Blue”Land”). Aria sino alla parentesi retta dell'orizzonte bivalve aperto-chiuso la cui cerniera è difficile da individuare, che là dove dovrebbe terminare il cielo ed avere inizio la terra v'è solo contiguità di spazio bianco, in tutte le sue infinite, indecenti, luride, oscene, corrotte, corrusche, abbacinanti, incantevoli, ammalianti, sublimi, armoniose, furibonde sfumature.

 

( Aningaaq )

( Gravity )


DEALBATOR E IMAGINARIUS.

Movimento orizzontale di macchina posta in asse verticale verso dx.
Tara la frizione sul carico di rottura del filo. Lo fa, così come per quasi tutte le azioni umane, ''inconsapevolmente'', o meglio con discernimento esperienziale, a occhio, a braccia, a mano, a sensazione [ si veda per esempio - non ''qui'', ma in ''loco'' ( né amoenus né tanto meno horridus/terribilis ) - la minima meraviglia di una curva catenaria ( il processo geometrico per cui gli igloo stanno in piedi ) dispiegata a ripiglino dal popolo Inuit per tramandata sapienza ]. 
Un movimento rotatorio su di un asse orizzontale produce un movimento in linea retta ascensionale-discensionale ( trasformazione di moto circolare in moto rettilineo ), e viceversa un pistonare rotante verticale si tramuta in una rotazione martellante. Il movimento apparentemente si propaga trasmettendosi anche in senso orizzontale ( salvo fermarsi improvvisamente, un attimo prima di uscire dal quadro, spinto via verso sx ), producendo lo stesso effetto su di un altro asse verticale, a distanza.

E' solo il vento che muove tutto ciò che non è già stato da lui in precedenza ridisposto e plasmato, è un filo di raccordo, è un pescare nel ghiaccio, praticare un foro, calare la lenza, riavvolgerla sul mulinello : ''arcaicismi'' ( ed occhi ignoranti ) resi misteriosi dal disuso, da una certa inabilità alla sopravvivenza. Proprio ciò che la Dottoressa Ryan Stone, in questo momento, sta mettendo in pratica cavandolo fuori dal fantascientifico addestramento ricevuto e dal proprio corpo, lasciandolo fare e agire da sé, alla bisogna.  


Oltre la scena iniziale e quella finale, solo inq.re fisse ( reiterate e montate ) per un numero di 6 punti di vista totali ( ognuno - tranne quello del prologo - utilizzato più volte lungo il film ) :

--- prologo

--- frontale slitta, da ''prua'' verso ''poppa''

--- piano americano/primo piano alla sx di Aningaaq

--- totale ( alla sx della ) slitta ( che verrà utilizzato - proseguendolo verso l'alto - per l'epilogo )

--- totale muta di cani

--- piano medio sulla sacra famiglia con fulcro sul bambino.

 

( Aningaaq )

( Gravity )


MOTU PROPRIO.

Il movimento di macchina a salire dalla distesa del pack al cielo brumoso mette fuori campo ( alla vista, non all'udito ) il gesto morale [ nel (buon) senso-significato-accezione di sostantivo femminile, che non implichi la considerazione di una morale universalmente-cosmopolitamente acquisita-valida-riconosciuta ] di Aningaaq.
Lo stesso MdM è un atto morale, una qualità-consapevolezza - né declinata e mossa in senso positivo né virata e flessa in senso negativo - della MdP : perché consapevole, perché pittorica : il sostituto del pennello nel quadro dello schermo è il movimento del PdV, è il gesto-occhio vertoviano che esplora e (si) muove (all'interno de) la scena. Ciò che guarda riprende, ciò che vede dipinge. Ecco perché la preparazione ( dealbator : tabula rasa mentale, e imaginarius : raccontami una storia ) è ''tutto''. E quel che rimane fuori campo (visivo) è altrettanto importante : poi, interviene il suono, acusmatico e diegetico, preciso, riconoscibile e inconfondibile di...

Sia che sian passati pochi minuti, come pure giorni, o mesi, o anni, dall'aver visto le giroscopiche avventure di Gravity ed aver udito il sound design della sua colonna sonora, o per altri versi - con risultanti sensazioni per forza di cose differenti - addirittura sia il fatto d'averlo posto in essere prima, il corto, quello che smuove dal profondo è una cognizione dello spazio (che si restringe) e del tempo (che passa inesorabile). 

I guaiti, i latrati, i versi, gli abbài, gli abbaìi e l'uggiolar di una muta di cani. Il pianto e il frignare di un bambino. Una ninna nanna.
In sottofondo : Terra ( Zona : Territorio d'OltreMare ).

 

( © Google Maps - GreenLand )

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-Coda.
https://www.youtube.com/watch?v=jLR1yCvu498


PS - Off Topic.
“ AM radio kicked streaming's ass. ”  -  Neil Young  

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Ultimi commenti

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  2. yume
    di yume

    Andiamo con ordine, sempre che riesca ancora a connettere: su Doremus non sapevo niente di niente, anzi mi incuriosiva il nome che sembra una scala musicale. Vabbè, dunque io non sono condizionata, IO. L'ho visto, è spiritoso, simpatico, insomma non mi ha suscitato ondate di antipatia immediata come tale Messina e talaltra Guadagnino visti pure. Sulle citazioni: se Equals fa pensare a Orwell che ci posso fare? Non lo dico solo io, anche se l'ho pensato a prescindere. Perfect sense e Pontypool: non ho detto che li paragono nel valore, ho tirato una linea di confronto sulla base della mia argomentazione. Metropolis: vabbè, era un'immagine, prova a vederlo, e anche lì, Dio mi guardi dal paragonare. Richiami, svolazzi retorici, chiamiamoli così, per addetti ai lavori. Tadao Ando è il capo della comitiva, si svolge tutto nei suoi spazi meravigliosi, vorrei una casa come quella, con il letto che al mattino, zac, si ritira da solo dentro la sua nicchia e la doccia che funziona da Dio! Ultima chicca: l'eccitazione. E de che? Corro come una matta, ogni festival mi fa perdere dieci anni di vita, sono vecchia della Libia ormai, ce n'è di eccitati qua, dovresti vedere che spettacolo! Io sembro ormai una carta scartata di caramella... ciao ciao, e fa il buono, ciò!

  3. yume
    di yume

    Dimenticavo Shakespeare e la Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Sul primo la citazione è sua, io raccolgo e sottolineo. Il secondo è sempre bene ricordarlo, a proposito e pure a sproposito, magari qualcuno che non sa che esiste se lo legge una volta nella vita, che dici?

  4. mck
    di mck

    Ah-ah, ok-ok! L'avevo capito, giurin giuretta. Stuzzicavo. Fuor di ''polemica''. E ammetto la mia prevenzione - da buongustaio dell'Hard SF - verso queste ( parlo in generale ) rudimentali operette neomelodiche sentimental-esistenzialiste, che piegano un concetto o a volte due di pseudo-scienza - senza saper nemmeno bene da che parte prenderlo e come maneggiarlo e cosa farne, trattandolo anzi come fosse passamaneria d'accatto - giusto e solo per i loro aleatori scopi di trascendente metafisica da quattro soldi, producendo nient'e null'altro che una bieca deriva innestata nel corpo della SF quanto del melò ( due generi che possono benissimo coesistere, si vedano ''2046'' di Wong Kar-wai o, perché no, il melò-noir-sf per eccellenza, "Blade Runner" ), una patologia dell'inutile coltivata finché ce n'è ( non che Cahill, Filegauf, Romanek-Ishiguro non abbiano anche momenti ed intuizioni felici. Mi manca invece "la Possibilité d'une île" messo in scena dallo stesso Houellebeq ), insomma una delle tante "bolle" cinematografiche di questi tempi

    { tra cui : il found-footage/mockumentary [ ''genere'' ibrido che almeno un suo perché ( anche nel complesso delle opere che lo compongono, dai capolavori ( Diary of the Dead ) alle ciofeche plurime e conclamate ) di mitopoiesi del presente in atto riesce ad esprimerlo e restituirlo e che un suo ''portato'' anche e anzi spesso involontariamente allegorico riesce ad averlo e trasmetterlo, a parte certi casi clinici irrecuperabili fatti con stampi a loro volta fabbricati con sagome, calchi e stereotipi già usurati in partenza e riciclati con maniacale ignavia degna d'altre cause ], lo young-adult fantasy, i mapazzoni marvel-dc comics che se la cantano e se la suonano...},

    che affogano nella convenzionalità e nel loro stesso reiterarsi, ripetersi, ricopiarsi all'infinito.
    "Ma non l'hai ancora visto Equals ! " - " Ma non l'ho visto! No, non l'ho visto! ".

    E' che questi continui ''doverosi ritorni di pensieri alla mente" - va beh, poi, in codesta ''fuor di toscana'' conversazione ci capiamo solo noi due, ma tant'è - sembran anche linee....di congiunzione...ad una testa dura un po' distratta nel marasma internettaro come la mia. Se però, tutto sommato, la visione di e l'ottima recensione su Equals servissero anche solo a innescar voglia di riprendere ad occhio Metropolis o a far conoscere un piccolo capolavoro come Pontypool...sarebbe - com'è e come con altre parole dici bene tu stessa - un ottimo lavoro svolto. Ciao!

    PS. Non è che se i Vanzina o i Muccino mi citano Boccaccio uno è costretto a raccogliere e sottolineare eh! Ci sono tanti teli/veli pietosi arrotolati pronti per essere stesi!

  5. ezio
    di ezio

    hai fatto un'ottima recensione,questi film mi attraggono o mi respingono,ma non ha nessuna importanza....l'importante e ' che creino curiosita'...a vederli ....ovviamente.

  6. mck
    di mck

    Ciao @Ezio, e grazie. La curiosità verso Gravity mi è nata per l'argomento e per la tecnica messa in campo da Cuarón e Lubezki. La curiosità verso Aningaaq è nata di conseguenza da Gravity ( e una piccola scoperta-''rivelazione'' è stata vedere-riconoscere il nome di Alexis Zabe - il direttore della fotografia di Aningaaq - solo dopo aver pensato : " Che gran lavoro di fotografia ! " ). E infine...spero di averti messo anch'io un po' di curiosità verso questo cortometraggio : se vuoi spendi 5 ( per la precisione : 6 e mezzo ) minuti e apri una delle finestre di YouTube che ho inserito, poi magari mi dici cosa ne pensi tu del corto-spinoff di Cuarón-figlio in questione. Ad ogni modo, un caro saluto !

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