Trama
Fatima e Aya, due giovani sorelle entrambe profondamente religiose, apprendono che il neo marito di Fatima ha deciso di disertare dall'esercito siriano e di arruolarsi nell'esercito libero, minacciando le loro vite. Ciò infatti implica che le sorelle debbano abbandonare immediatamente il Paese e affidare la loro sicurezza a persone che non conoscono. Raccogliendo le loro cose essenziali, Fatima e Aya si imbarcano in un viaggio clandestino verso la Turchia, che si rivelerà foriero di pericoli e rivelazioni.
Approfondimento
BORDER: IL DRAMMA DELLA GUERRA CIVILE SIRIANA
Opera prima di Alessio Cremonini (sceneggiatore di Private di Saverio Costanzo), Border è scritto dallo stesso regista in coppia con Susan Dabbous, una giornalista freelance italo-siriana rapita per dieci giorni insieme ad altri tre giornalisti italiani nell'aprile del 2013.
La storia di Border si ricollega alla difficile situazione politica della Siria, nazione in cui una sanguinosa guerra civile ha generato più di 80 mila morti e oltre 800 mila rifugiati, scappati in Libia, Turchia e Giordania. Basandosi su una storia realmente accaduta, il film racconta di Aya e Fatima, due sorelle siriane che sono costrette dalle circostanze a scappare dal loro paese natio e a tentare di varcare il confine.
Le riprese di Border, durate poco più di quattro mesi, hanno visto in scena attori e attrici non professionisti, di cui la maggior parte sono siriani che hanno trovato riparo in Italia.A raccontare le intenzioni del progetto è il regista Cremonini in occasione della presentazione del film al Festival di Toronto 2013 prima e fuori concorso a quello di Roma dopo: «Io sono italiano. Damasco è a poche ore di aereo da Roma. Diverse città siriane hanno importanti resti architettonici romani. Spesso i rifugiati cercano riparo in grotte che migliaia di anni fa ospitavano tombe romane. Sei papi medioevali ebbero origini siriane. Tutti questi aneddoti mi hanno portato a capire che la Siria non è lontana da me. Ho sempre pensato che il cinema sia come un aereo che ci permette di scoprire mondi e tragedie che altrimenti rimarrebbeo sconosciute. Quando sono stato messo al corrente della storia di due sorelle venticinquenni siriane costrette a scappare in Turchia dopo l'abbandono del marito di una delle due per l'esercito ribelle, ho capito subito che si trattava di una vicenda degna di essere raccontata per avvicinare gli spettatori a uno dei maggiori drammi umanitari degli ultimi decenni».
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