Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Con Gassman di nuovo mattatore, in praticamente tutti i ruoli maschili del film, l’esordio di Scola nel lungometraggio è, senza alcun dubbio (come fu definito da Tullio Kezich), una serie di barzellette sceneggiate. Lo spirito del film germina dal Sorpasso di Risi, cui si ricollega più di un personaggio gassmaniano (quello dell’episodio con la Koscina strombetta un clacson dal suono identico a quello della Lancia Aurelia Sport di Bruno Cortona), mentre le macchiette sbozzate da Scola e Maccari somigliano tremendamente a quelle dei Mostri (sempre di Risi), cui entrambi avevano fattivamente collaborato. In questa corona di raccontini, intesa a riassumere la volgarità degli italiani prodotti dal miracolo economico (e sarebbe da discutere se sia più volgare lo stracciarolo che scaracchia in un vaso di fiori o la signora bene che lo invita in casa per farsi dare una bertolasiana ripassata), Scola si rifugia nell’episodio, perché non ha ancora acquisito la misura della narrazione distesa, e si dimostra, in Se permettete…, più sceneggiatore che regista.
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