Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Se permettete parliamo di donne '1964 - Ettore Scola.
Pellicola che segna l'esordio di Ettore Scola nella figura di regista, autore sino ad allora impegnato nel ruolo di brillante sceneggiatore, che poteva certamente vantare all'interno del proprio curriculum vitae di avere messo mano nella scrittura di opere di grande rilevo all'interno del panorama cinematografico Italiano (e non solo), come Un americano a Roma ('1954) di Steno ed Il sorpasso ('1960) di Dino Risi.
Ci troviamo dinanzi ad una commedia dai toni notevolmente satirici strutturata in nove differenti episodi autoconclusivi assolutamente non intrecciati tra di loro, tutti e nove gli episodi che presentano ognuno una differente durata, sono principalmente incentrati su un unico ed ostico tema comune, rappresentato dal rapporto uomo/donna all'interno di una società di metà anni '60. La pellicola non manca sicuramente di enfatizzare ironicamente su alcuni atteggiamenti più o meno tipici del periodo portandoli all'esasperazione, non manca inoltre una velata critica verso alcune differenze tra diverse classi sociali. L'unico e fondamentale filo conduttore che lega i diversi episodi presenti all'interno di Se permettete parliamo di donne viene rappresentato da un camaleontico Vittorio Gassman protagonista principale di ogni singola vicenda, che vediamo all'interno del quinto episodio che vede co-protagonista Sylva Koscina, prendere simpaticamente per i fondelli un noto personaggio di una celebre pellicola da lui precedentemente interpretata.
Bisogna ammettere che non ci troviamo certamente di fronte ad una commedia che farà precipitare lo spettatore dalla sedia a causa delle grasse risate suscitate, se sicuramente è vero che diversi episodi perlopiù quelli composti da una maggiore durata, risultano piuttosto divertenti perchè maggiormente sviluppati ed articolati, di contro alcuni, complice e non ultimo il fatto di essere caratterizzati da una durata eccessivamente breve, appaiono intrisi forse di un eccessiva ingenuità che molto probabilmente tende ad apparire molto più evidente al giorno d'oggi rispetto ad allora. Nonostante tutto ci troviamo comunque dinanzi ad una pellicola sicuramente piacevole da visionare, predominata da toni leggeri e scherzosi, un film che vola via nella sua ora e quaranta circa di durata complessiva, e che preso nella sua interezza al di là di alcuni sketch che come accennato in precedenza, probabilmente funzionavano maggiormente nel '1964 ma che oggi potrebbero suscitare quasi tenerezza, non manca sicuramente di intrattenere lo spettatore strappando ad esso più di qualche sorriso.
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