Regia di Patrick Hughes vedi scheda film
Alla terza avventura cinematografica la rozza saga action ideata e prodotta da Sylvester Stallone comincia inevitabilmente a mostrare qualche segno di stanchezza, ripetendosi sostanzialmente identica con poche varianti offerte quasi esclusivamente dal cast di supporto, e sequenze fracassone e ripetitive, ma poco emozionanti.
Questa volta a richiedere l’intervento della valorosa squadra di mercenari capeggiati dall’inossidabile Barney Ross è la ricomparsa del pericoloso criminale Stonebanks che da tempo veniva ritenuto morto, e che invece è un trafficante di armi ricercato dalla Cia che vuole portarlo al tribunale dell’Aja per crimini di guerra. A ciò si aggiunge che il suddetto Stonebanks era stato compagno dello stesso Barney, tradendo la causa e l’amicizia per soldi, e dargli la caccia diventa una questione personale quando durante un agguato ferisce gravemente uno del gruppo.
Da questo pretesto si sviluppa una trama lineare, che ricalca tra banalità, incongruenze, esagerazioni e qualche tocco di ironia mista ad una sempre presente componente nostalgica, lo schema dei precedenti film, arricchendosi stavolta dell’entrata in scena di Wesley Snipes (in forma nei parti dello svitato appena uscito di prigione), Antonio Banderas (a cui è affidato il personaggio più strampalato e divertente), Harrison Ford (invecchiato ma sempre sornione) e Mel Gibson che riesce accattivante nel ruolo del cattivo; insieme a questi veterani del genere trovano spazio anche quattro giovani nuove leve (i rocciosi Kellan Lutz, Victor Ortiz, Glen Powell, più la bionda Ronda Rousey) aggiornate nell’uso di strumenti tecnologici, poco incisivi a dire il vero e quasi di contorno. La regia del misconosciuto Patrick Hughes, da' comunque il giusto spazio ad ognuno, e rende fruibile l'azione anche nei momenti più concitati.
A farla da padrone restano esplosioni e machismo, una retorica patriottica poco convenzionale, disillusione e rimpianto per i tempi che furono, nonché i volti duri, sfregiati e mascalzoni di un manipolo di attori che non accetta il pensionamento.
Da vedere solo se ci si è divertiti con i primi due, pur con tutti i loro difetti.
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