Regia di Brett Ratner vedi scheda film
L'Ercole semidio, l'Ercole delle dodici fatiche, l'Ercole eroe giusto erano tutte baggianate e propaganda: viene a dircelo questo film di Brett Ratner (After the sunset, The family man), che dopo un breve incipit in cui si dà conto dell'uccisione del leone di Nemea, dell'Idra di Lerna e del cinghiale di Erimanto, vira su una lettura postmodernista in chiave pseudofumettistica e psicologica che propone un Ercole mercenario, seguito da un nugolo di fedelissimi, allettato dalla proposta di difendere la Tracia dal cattivissimo Reso (Santelmann). Perseguitato dai fantasmi dello sterminio della sua amatissima famiglia, il semidio si renderà conto di avere combattuto dalla parte sbagliata. Da Mussolini a Padre Pio, gli italiani hanno sempre guardato con condiscendenza alle figure presuntamente carismatiche e ai salvatori della Patria. Sarà per questo che la "gloriosa" stagione del peplum ha portato ripetutamente il figlio di Zeus sul grande schermo, grazie a Carlo Ludovico Bragaglia, Giorgio Ferroni, Osvaldo Civirani, Mario Caiano, Domenico Paolella, Giorgio Capitani, Luigi Cozzi, Alberto De Martino, Vittorio Cottafavi, Gianfranco Parolini, Alvaro Mancori, Pietro Francisci e Mario Bava. Mai sentiti? Stavate pensando all'elenco scritto dei partecipanti all'ultima riunione condominiale? Niente affatto: si tratta dei registi che si sono cimentati col soggetto facilissimo dell'eroe testosteronico, non a caso spesso affidato ad autori che non hanno fatto esattamente la storia del cinema. Stavolta - nelle mani di Renny Harlin - sono botte da orbi e scene di massa con uso di effetti digitali extralarge a servizio di un cinema fracassone e inevitabilmente muscolare nel quale il tentativo di potenziare la lettura psicologica del protagonista (interpretato dall'ex wrestler Dwayne Johnson) è direttamente proporzionale alla sua espressività. Però ci si diverte.
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