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Interstellar

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Interstellar

di Genga009
8 stelle

Negli anni l'ho sentito chiamare in molti modi: "Nolan il genio", "Nolan il furbo", "Nolan il visionario", ... neanche fosse un personaggio dei fumetti!

Ho rivisto Interstellar qualche giorno fa e ho dovuto rivalutarlo su molti aspetti, regia compresa. Tanto si è parlato di questo lungometraggio, questo si, ma non abbastanza secondo me. Vuoi perché la teoria delle onde gravitazionali è stata provata, vuoi perché sono sicuro che diventerà un classico della fantascienza pur non essendo un capolavoro, comunque i pareri molto contrastanti che lo hanno sommerso all'uscita nelle sale non gli hanno reso giustizia. Ora, se chiedessi ad un amico cosa ne pensa di questo film mi risponderebbe << Beh no, Interstellar è stupendo! >>, così, un po' a caso se si vuole. Fatto sta che adesso l'opera di Nolan è come se stesse viaggiando dentro Gargantua, sospeso nella quinta dimensione del buco nero in attesa di uscirne, magari pure illeso. Dopotutto persino Hawking ha dato ragione al film. Credo che questo lavoro cinematografico enorme debba essere riconosciuto come uno dei film "profetici" della fantascienza, data la sua complessità scientifica (con troppi sentimentalismi, ovvio, ma ne parleremo dopo) ed il fatto che non si può definire ormai un fantasy, bensì un possibile e verosimile futuro, molto vicino a noi su alcuni punti. Con questo non voglio dire che tra qualche anno viaggeremo tra le galassie - magari! - però tutti i concetti che vengono espressi sono messi in scena con estrema cura e lucidità. Quando l'ho visto ho pensato << ma questo in effetti si può fare! Non ci sono i mezzi, ok, però è possibile! >>.

 

 

locandina

Interstellar (2014): locandina

 

 

- Perché definirlo un classico?

 

Interstellar ha rotto una barriera molto importante della fantascienza cinematografica legata allo spazio: introduce il realismo scientifico. C'è un motivo per cui a molti ha fatto storcere il naso, un motivo per cui da tanti amanti del fantastico non è apprezzato. La ragione è una: in quest'opera non c'è filosofia, è tutto dannatamente pragmatico!

I classici della fantascienza di questa categoria sono quasi tutti ricolmi di visioni, slanci dell'immaginazione, appunto per esprimere ed esaltare l'avventura verso l'ignoto, la sete di conoscenza che caratterizza da sempre l'essere umano. Qui nulla di tutto ciò viene rappresentato se non le lagne di McConaughey per la famiglia e le questioni sul tempo che, si, possono essere viste anche con occhio astratto, con un velo di malinconia. Di fortissimo impatto emotivo è, infatti, la scena dove il protagonista si sorbisce trent'anni di video in cinque minuti. 

 

Tanti hanno paragonato questo lungometraggio a 2001, cosa che, con tutto il rispetto, non mi sognerei mai di sostenere. A parte per la qualità delle opere in sè - che tra le due ci passa veramente una galassia! - comunque, sempre agganciandosi al discorso del realismo scientifico, questi due film si trovano forse uno opposto all'altro.

Kubrick: un'odissea verso l'incognito, verso l'oscurità della comprensione. Un viaggio attraverso i percorsi evolutivi della razza umana, i suoi contrasti col mondo meccanico e con le intelligenze artificiali, che si conclude al punto di non ritorno per ricominciare sotto una nuova luce, con nuove potenzialità.

Nolan: sabbia -> piano A -> spazio -> A Piper At The Gates Of Down -> piano B -> Matt Damon bravo soldato -> Meddle -> Ciao papà!

 

 

scena

Interstellar (2014): scena

 

 

Ho detto male?

Se si vogliono paragonare i due film io dico che in entrambi starebbero molto bene Interstellar Ovedrive - ma va? - ed Echoes, anche se Lygeti (tra i tanti nomi di 2001) e Zimmer fanno la loro immensa parte nelle colonne sonore delle due pellicole.

 

Nolan secondo me ha lavorato in modo audace, con coraggio e senza forzare la regia per mezzo di inquadrature ricercate ed usi particolarmente sofisticati della macchina da presa. E' il solito Nolan: pulito, nero&blu&bianco, montaggio eccelso quindi ritmo eccelso, ecc. Stupefacenti gli effetti speciali: la versione tridimensionale del buco nero (rappresentazione più realistica della storia), le onde sul primo pianeta (straordinario uso del fotorealismo animato) e la base spaziale di fine film, con quel fenomeno "capovolgente" che tanto ricorda Inception.

 

 

Matthew McConaughey

Interstellar (2014): Matthew McConaughey

 

 

Le riprese dal vivo e le scenografie naturali sono incredibilmente suggestive. Ad esempio in queste dell'ultimo pianeta, desolato, freddo e spoglio, le regioni vulcaniche islandesi creano un paesaggio memorabile.

 

In definitiva Interstellar è un bel film, più che godibile in tutti i suoi 169 minuti, controverso causa una sceneggiatura che è tanto forte sul lato scientifico quanto mediocre sul resto (i rapporti familiari, la situazione pre-apocalittica planetaria, la NASA e i suoi sviluppi all'interno del contesto narrativo), discreti personaggi ed un ottimo apparato tecnico, sia primario che di supporto. Ciò che lo eleva a quattro stelle è la colonna sonora di Zimmer, un vero gioiello: due temi principali, come è solito creare il compositore statunitense, che si intrecciano in incantevoli ed ammalianti melodie, una per pianoforte e l'altra per organo. Quest'ultima in particolare, che si riferisce al requiem di Ohashi scritto per Akira, dispone di una carica epica di rara bellezza.

 

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