Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Ai Nolan piace partire da un soggetto per poi allargare le potenzialità dello script verso direzioni diverse. La sceneggiatura di Interstellar non è da meno: una camera e un buco nero... Spoiler!!! Vabbè ma questo è solo il mezzo, perché il contenuto è 'altro', infatti quello che mi ha convinto di più in questo film è la capacità (già dimostrata in passato) di esplorare i sentimenti umani, adattandoli ad un racconto altamente spettacolare. Il rapporto padre-figlia, l'amore paterno, il senso di appartenenza alla specie. Si parte dall'intimo per poi raggiungere concetti che da sempre assillano il genere umano. La trama sci-fi è dunque solo l'involucro e lasciando stare le solite derive da plot hollywoodiano (salvataggi all'ultimo secondo, scontri virili con soluzioni ridicole come la radio che si stacca dal casco con un colpetto...), regge bene le quasi 3 ore scandite da colpi di scena e momenti più riflessivi. Ottime le scenografie e le locations, anch'essi elementi chiave del Nolan Style al servizio di un blockbuster 'd'autore', con dei limiti fisiologici mi viene da dire, i già citati guai nella storia, ma anche tanta sostanza. Gli autori ci chiedono un coinvolgimento importante, dandoci in premio grandi emozioni, senza aver paura di peccare di presunzione. A volte queste operazioni mi fanno arrabbiare, invece qui sto dalla parte dei fratelli e del loro personale Solaris.
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