Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Nolan è sicuramente il regista più ambizioso dei nostri tempi. E "Interstellar" è sicuramente il film dove la sua visione si spinge oltre. Forse fin troppo. Il film spazia tra i temi, tocca tutto. E c'è da dire che il gioco regge: il viaggio interstellare prende e soddisfa. Inoltre i sentimenti umani sono resi alla perfezione (anche grazie a un McCounaghey e una Chastain particolarmente ispirati) dimostrando così la capacità del regista di rendere intimista un blockbuster fantascientifico. La scena più struggente sotto questo punto di vista è anche la chiave di volta del film. Padre e figlia che continuano a cercarsi, seduti davanti a un monitor, (in)consapevoli di aver perso una vita assieme nel giro di poche ore.
Ma il problema di questo film sta nel finale: ormai Nolan ha raggiunto un punto della sua carriera nel quale si sente sopra tutto e tutti. E questo suo narcisismo registico può essere un'arma a doppio taglio. Se da una parte è ammirevole l'audacia nel realizzare un progetto che vuole ridefinire un genere, dall'altra il finale è una superflua autocelebrazione della sua poetica, nella quale il regista abbandona la linea realista del film per concludere il tutto con una sua personale metafisica creata ad hoc per l'occasione. Ma il problema non è tanto questo, quanto il fatto che ciò porta a delle forzature sin troppo evidenti. Ma d'altronde questo è il Nolan autore. Per goderselo a pieno, dobbiamo accetare i suoi compromessi. E tutto sommato conviene poiché "Interstellar" è comunque un film validissimo e privarsene della visione sarebbe un peccato.
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