Regia di Maciej Pieprzyca vedi scheda film
Questo film è degno rappresentante della tradizione cinematografica della Polonia. Film di valore universale, all'estremo opposto rispetto all'egocentrismo e all'autoreferenzialità narcisistica in cui si è perso il cinema italiano d'oggi.
Film biografico che disvela la sua bellezza nella parte finale. La storia di Mateusz, un ragazzo con disabilità, è narrata cronologicamente dall'infanzia sino alla età adulta. Il film segue una narrazione ordinata quasi documentaristica per stile: dalla Polonia comunista ed arretrata alla Polonia dei giorni nostri, con un elevato livello di civiltà e di progresso evidenziato dalla preparazione del personale medico sempre più preparato e tecnicamente in grado di assistere il caso clinico di Mateusz. La parte finale compensa qualche parte ripetitiva (come le visite della madre) o debole per ritmo.
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