Regia di Barbara Cupisti vedi scheda film
Operazione encomiabile, diciamolo subito. Peccato che il mediometraggio di Barbara Cupisti non si sposti di un millimetro dalle buone intenzioni: quelle di raccontare il popolo rom e le discriminazioni che ha subito, facendo riferimento al contesto macedone, italiano e spagnolo. A fare da filo conduttore sono le voci che si liberano dalle radio locali che danno voce al popolo nomade, che ormai tanto nomade non è più, costretto com'è a vivere nei lager ubicati nelle periferie metropolitane. Il documentario riporta alla rinfusa testimonianze diverse, da quella del primo rom diventato ministro in Macedonia a quelle piuttosto toccanti di quei poveri disgraziati costretti a vivere a Casilino 900. Ma la prospettiva d'analisi è complessivamente confusa tanto che il film manifesta debolezze tanto sul piano dei contenuti (sfuggono sia il quadro d'insieme che gli obiettivi specifici dell'operazione) quanto su quello della forma, con la macchina da presa che compie movimenti incerti e il montaggio che ha una sintassi intraducibile.
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